Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa del Gruppo Trasformazioni Urbane Livorno
“Altre ed altri hanno già commentato ciò che, in assenza di un qualsivoglia percorso partecipativo, i media cittadini ci hanno fatto conoscere del progetto del “Nuovo Ospedale”, mettendone in luce non poche criticità, ad esempio, solo per accennarne alcune, l’assenza di un’ipotesi complessiva, chiara e credibile del futuro della sanità a Livorno, o una nebulosità preoccupante rispetto ai reali costi complessivi e al finanziamento della nuova opera (e seguire le notizie sui finanziamenti che si sono succedute in questi ultimi due anni non aiuta certo a comprendere!).
E a proposito dei finanziamenti, in un’intervista al quotidiano La Repubblica del 4 giugno u.s. il presidente Enrico Rossi nel sostenere con forza che “Non cogliere l’occasione del Mes sarebbe delittuoso ” afferma anche :”…in Toscana ho l’ospedale nuovo di Livorno da costruire, ora potrei farlo chiedendo soldi alle banche con interessi del 4-5% e invece, coi denari del Mes, potrei farlo a interessi zero..”,dove, appunto, risultano evidenti almeno due aspetti: l’incertezza delle fonti di finanziamento (a proposito: cosa èprevisto riguardo all’alienazione di immobili della ASL e al ricorso a interventi di privati?) e come il nuovo ospedale di Livorno sia vissuto come una questione personale dal presidente della Regione (hol’ospedale nuovo di Livorno da costruire, ora potrei farlo).
Noi desideriamo qui manifestare tutto il nostro sconcerto rispetto alla localizzazionedella nuova opera, che ignora ciò che è previsto nel piano strutturale, di lunga e faticosa gestazione, appena approvato.
E così, con una scelta di disinvolta urbanistica (contrattata con chi?) si colloca la nuova area ospedaliera, senza adeguati studi di pianificazione e d’impatto ambientale a due passi da un’area residenziale che verrebbe pesantemente coinvolta e danneggiata, cancellando un parco pubblico, realizzato alla fine degli anni ’80 con la spesa di 2 miliardi di lire, al di sopra di un’area industriale dismessa con molti problemi di bonifica e vincoli della soprintendenza.
Sconcerto, ma non stupore, dal momento che sembrano essere diventate questioni di secondaria importanza il modo in cui il territorio è pensato, organizzato e le regole che conseguentemente si dà.È questo anche il triste risultato del lavoro di smantellamento progressivo e implacabile dell’idea e della pratica dell’urbanistica pubblica, di quell’idea di città come bene comune, in cui si antepongono gli interessi collettivi a quelli dei gruppi dominanti.
Così si vive spesso in territori che vengono “normati” da strumenti urbanistici, che, quasi ancor prima di diventare operativi, vengono sottoposti a variante.
Ci chiediamo: perché questa pervicacia nello spostare il nuovo ospedale fuori dall’area ospedaliera attuale? Forse si vuole destinare ad altro uso l’attuale area dell’ospedale di viale Alfieri ? E’ questa una delle ragioni fondamentali per questa sconcertante decisione di non costruire la nuova struttura nel perimetro storicamente destinato alla principale struttura sanitaria della città e confermato dalle linee programmatiche del nuovo Piano Strutturale? In questo quadro è naturale il sorgere di molti dubbi e la sicurezza che c’è ancora molto da conoscere. Aiuteranno a capire le quasi 350 pagine allegate all’ipotesi di Accordo di programma? “
Foto: uslnordovest.toscana.it