Continua la battaglia sulla gara del trasporto pubblico locale (tpl), il Consiglio di stato dispone verifica tecnica su ricorso Mobit
Nuovo episodio della battiglia giudiziaria sulla gara che riguarda il trasporto pubblico locale (tpl) in Toscana. A scontrarsi sono il consorzio Mobit, il consorzio di aziende locali che attualmente gestiscono il servizio pubblico, e Autolinee Toscane, un raggrupamento di imprese tra cui il colosso francese dei trasporti Ratp. Nel mezzo la Regione toscana che ha emesso il bando e che ha aggiudicato il servizio ad At. Dopo anni, tra una miriade di ricorsi, non si è ancora arrivati ad una soluzione definitiva.
Infatti, ieri il Consiglio di Stato ha emesso un’Ordinanza sul ricorso presentato da MOBIT contro l’affidamento della gara unica toscana del TPL su gomma. L’organo amministrativo ha disposto una Verificazione Tecnica affidata a tre docenti universitari, di assoluta esperienza in materia, per chiarire i dubbi avanzati da MOBIT nel merito del Piano Economico Finanziario dell’offerta presentata a suo tempo dai francesi di Autolinee Toscane.
Nella nota stampa, Mobit accoglie con favore questo provvedimento.
“Il Consiglio di Stato ha accolto le nostre istanze di approfondimento dei criteri di calcolo del debito finanziario adottati da AT nel suo piano economico finanziario – afferma il Presidente di Mobit Zavanella– e questo segna un passaggio fondamentale nel percorso giudiziario amministrativo in corso. Infatti, il Consiglio di Stato solleva gli stessi dubbi da noi manifestati in questi anni. Dubbi troppo velocemente tacciati dalla Regione Toscana come motivi di mero ostruzionismo e posti a base di forzature tutt’oggi incomprensibili e, soprattutto, contrarie al reale interesse pubblico”.
La nuova udienza
La nuova udienza sarà fissata per l’11 marzo 2021. “Non rappresenta pertanto un semplice rinvio, ma una sconfessione di quanto stabilito dalla sentenza del TAR Toscana impugnata da MOBIT ed il riconoscimento della fondatezza dei nostri dubbi sulla sostenibilità del Piano Economico Finanziario di Autolinee Toscane.”
“La partita della gara regionale del Trasporto Pubblico Locale su gomma è quindi più aperta che mai. Nel frattempo, a maggior ragione in un periodo difficile per i cittadini come quello che stiamo vivendo, per MOBIT è indispensabile che la Regione Toscana intervenga con atti conseguenti all’Ordinanza del Consiglio di Stato. Atti che riconoscano, nel contesto dato, la prioritaria difesa dell’interesse pubblico su un servizio essenziale come quello del trasporto su gomma”.
La posizione di Autolinee Toscane
“Mobit presenta una lettura distorta e di parte dell’ordinanza del Consiglio di Stato emessa ieri. In realtà – afferma Bruno Lombardi, presidente di AT – il Collegio di esperti, nominato ieri e composto da tre docenti universitari, è chiamato a valutare correttezza e coerenza non solo del Pef di Autolinee Toscane ma di ambedue i Pef, compreso quello di Mobit”.
“La nuova udienza fissata per l’11 marzo è una conseguenza tecnica, necessaria per consentire al Collegio di esperti, cui sono stati concessi 90 giorni di tempo, di completare l’istruttoria – si legge nella nota di At – E non costituisce affatto, come invece afferma Mobit, un “riconoscimento alla fondatezza dei dubbi sostenuti da noi sostenuti”, né tantomeno “una sconfessione di quanto stabilito dalla sentenza del Tar”. Sentenza, quella del Tar, che resta efficace ed esecutiva: è bene ricordare che sulla sentenza del Tar il Consiglio di Stato si è pronunciato lo scorso 15 giugno respingendo la richiesta di sospensiva presentata da Mobit. Per cui l’aggiudicazione ad Autolinee Toscane resta in vigore e la verifica sui Pef non mette in discussione l’obbligo di proseguire l’attività prevista dal contratto di concessione. L’ordinanza del Consiglio di Stato del 20 ottobre si limita a disporre un supplemento di istruttoria, senza nulla aggiungere o togliere, né tantomeno sconfessare, rispetto alle valutazioni già espresse in giugno.”
“La legislazione italiana – conclude Lombardi – prevede che le sentenze dei Tar debbano obbligatoriamente essere eseguite fino a quando non vengano sospese o annullate, il che sinora non è avvenuto. Anzi è previsto un danno erariale a carico di chi ritarda questo adempimento”.“