Carcere di Gorgona: siglato accordo tra Ministero della Giustizia, DAP e Parco dell’Arcipelago Toscano. Dalla prossima settimana in salvo i primi 85 animali sottratti alla morte per macellazione
Un altro passo verso la rinascita del “modello Gorgona”, isola dei diritti, umani e animali: è quanto è stato fatto con la firma di un accordo tra Ministero della Giustizia, Dap e Parco dell’Arcipelago Toscano affinché il carcere dell’isola torni ad essere vero e proprio laboratorio di buone pratiche per la rieducazione delle persone detenute.
“Un’altra positiva notizia, alla vigilia della prima operazione dei trasferimento di parte degli animali che si trovano sull’isola, in cui saremo impegnati la prossima settimana, e con cui il Protocollo d’Intesa da noi firmato in gennaio con Comune di Livorno, Casa Circondariale e Parco dell’Arcipelago, entra finalmente nel vivo”, dichiara Gianluca Felicetti, esprimendo il proprio apprezzamento per l’accordo concluso oggi con la partecipazione del Sottosegretario alla Giustizia Ferraresi, alla cui volontà si deve anche la ripresa dell’iniziativa che a gennaio ha consentito di porre fine alla macellazione degli animali sull’Isola.
“L’avvenuta chiusura del mattatoio e il trasferimento sulla terraferma di buona parte degli animali significano una riduzione drastica dell’inquinamento sull’isola – ha spiegato il Sottosegretario Ferraresi – al contempo, consentono ai detenuti di svolgere, con gli animali che resteranno, attività rieducative non violente, focalizzate sullo sviluppo di un rapporto empatico e sul rispetto per il territorio. Con il valore aggiunto di dare l’opportunità ai detenuti di imparare un mestiere che tornerà loro utile una volta terminata la pena”.
Con il protocollo d’intesa firmato a gennaio è stata messa la prima pietra, ma perché il progetto viva è necessario ridurre il numero di animali che attualmente vivono a Gorgona, risultato dell’attività di riproduzione incentivata ai fini dello sfruttamento zootecnico.
L’associazione LAV (Lega Anti Vivisezione) ne adotterà direttamente alcuni, finanzierà le attività di salvataggio e trasferimento, con un contributo di 45.000 euro nell’arco di due anni, aiutando il Carcere a trovare una nuova casa a tutti gli altri. Ma non è tutto: con interventi educativi, campagne di “adozione a distanza” e visite guidate sull’isola, faranno conoscere e valorizzeranno gli aspetti etici, ambientali ed educativi di un’esperienza unica nel suo genere.
Per questo, la prossima settimana ( 25 giugno) saranno sull’isola – dopo la pausa forzata imposta dall’emergenza sanitaria – per dare il via alla rinascita del “modello Gorgona”, isola dei diritti, umani e animali, con una simbolica “Arca della Libertà”: il trasferimento sulla terraferma dei primi 85 animali sottratti alla morte per macellazione.
Foto: Lucarelli