I Comuni di Livorno e Collesalvetti hanno scritto al Governo, alla Regione e all’azienda Eni sul futuro della raffineria di Stagno e sul Recovery Fund
Le prospettive dello stabilimento raffineria Eni di Stagno, in termini di tenuta occupazionale, miglioramento ambientale e in un’ottica di utilizzo del Recovery Fund per la transizione energetica, sono state il tema al centro di un incontro a Palazzo Comunale. Infatti, ieri lunedì 19 ottobre si sono incontrati i sindaci di Livorno Luca Salvetti e di Collesalvetti Adelio Antolini, l’assessore comunale livornese allo Sviluppo Economico Gianfranco Simoncini e le organizzazioni sindacali Filctem Cgil, Femca Cisl, Uil, Uiltec.
A seguito di questa riunione partiranno due lettere condivise dai due Comuni, una diretta al Governo e al presidente della Regione e l’altra alla Presidente e all’Amministratore delegato di Eni, per chiedere che l’impianto di Livorno entri a pieno titolo all’interno del piano di riconversione energetica dell’intera azienda, guardando alla sostenibilità ambientale come elemento della progettazione industriale, nell’ottica di un significativo miglioramento ambientale, come fortemente richiesto dal territorio. Aspetto che va di pari passo alla forte richiesta di garantire la tenuta occupazionale dello stabilimento e dell’indotto.
Da parte dei sindacati sono stati infatti espressi timori che l’impianto di Stagno non sia previsto all’interno del piano di transizione energetica del gruppo e in particolare delle raffinerie italiane, piano che sarebbe oggetto di un confronto tra Eni ed il Governo nazionale. Inoltre circolerebbero ipotesi, non ufficiali né confermate, che potrebbero portare ad una riduzione del peso sociale dello stabilimento di Stagno.
La lettera
Ritenendo che la presenza di Eni rappresenti per il territorio livornese una realtà fondamentale dal punto di vista occupazionale e produttivo, che con i necessari interventi di tutela e qualificazione ambientale deve proseguire anche nel futuro, le due Amministrazioni ritengono che sia necessario aprire un confronto con i Governi nazionali e regionale oltre che con Eni, per avere garanzie su un piano industriale , che al di la delle ipotesi ventilate nei mesi scorsi per Stagno -potesi sulle quali si è aperto un dibattito fuorviante sul futuro della raffineria – preveda interventi rilevanti di riqualificazione dello stabilimento che lo mantengano tra gli impianti primari del gruppo in Italia.
Nei mesi scorsi l’ad De Scalzi aveva parlato di importanti cambiamenti che potrebbero interessare il gruppo, coinvolgendo anche la parte della produzione carburanti, che è una delle attività di punta della raffineria di Stagno (De Scalzi ha affermato che nel 2050 non vi saranno più raffinerie Eni che useranno greggio e petrolio).
I due Comuni chiederanno all’azienda una proposta adeguata, che includa esplicitamente Livorno tra i siti di primaria importanza nella candidatura al Recovery Fund, che preveda risorse per la manutenzione e ristrutturazione complessiva dell’impianto, e collochi strutturalmente Stagno all’interno del percorso di transizione energetica del gruppo.
In tale direzione, anche per ottenere un miglioramento complessivo della qualità ambientale e la tutela occupazionale, l’occasione del confronto col Governo sul Recovery Fund deve essere pienamente colta.
A questo scopo nella lettera verrà anche esplicitamente richiesto un confronto per mettere le prospettive della presenza di Eni a Livorno al centro dell’agenda di governo.