Il comunicato stampa dell’Unione Inquilini sul piano di edilizia residenziale pubblica a canone sociale
L’Aula della Camera dei Deputati ha approvato la Relazione della Commissione Bilancio relativa alle priorità del Recovery Fund. Tra di esse figura: “misure efficaci per il contrasto del disagio abitativo, favorendo l’aumento dell’offerta di alloggi di edilizia residenziale pubblica a canone sociale, anche attraverso un apposito Piano nazionale”.
Si tratta di un Piano di edilizia residenziale senza consumo di suolo e basato sul recupero dell’immenso patrimonio pubblico e privato inutilizzato da rigenerare socialmente e destinare a case popolari oppure da destinare per scopi culturali, sociali e sanitari.
Quindi ora, tenuto conto del silenzio fino ad oggi da parte del Governo sulla precarietà abitativa, e si può dare sostanza e applicazione al punto 8 del programma di Governo che recitava: “prevedere un piano di edilizia residenziale pubblica volto alla ristrutturazione del patrimonio esistente e al riutilizzo delle strutture pubbliche dismesse, in favore di famiglie a basso reddito e dei giovani”.
Il Parlamento ha detto che tra la priorità vi è la necessita di un piano di edilizia residenziale pubblica e che a tal fine si può usare una quota dei 209 miliardi di euro del Recovery Fund.
Ma non basta sapere che possono esserci le risorse per attuare il Piano, vi è la necessità che la Ministra De Micheli convochi in tempi brevissimi un Tavolo nazionale che veda la presenza delle Regioni, dell’Anci, dei Sindacati inquilini, di Federcasa, di urbanisti e dei Ministeri competenti, per definire entro il 31 dicembre ( data in cui scade la sospensione degli sfratti) il Piano di edilizia residenziale senza consumo di suolo pluriennale e che aumenti la disponibilità di case popolari una necessità strutturale perchè le case popolari sono una infrastruttura sociale strategica che non deve essere considerata una spesa ma un investimento. Lo dica il Presidente Conte anche in Europa.