Questa mattina si sono incontarti il sindaco di Livorno Luca Salvetti, quello di Collesalvetti Adelio Antolini e i sindacati Fiom CGIL, Fim CISL, Uilm UIL per il futuro della Raffineria Eni di Livorno.
Le organizzazioni sindacali che rappresentano gran parte dei lavoratori dell’indotto Eni hanno fatto presente l’urgenza di intervenire nei confronti del Ministero dello Sviluppo Economico e di Eni per avere certezze sulle prospettive dello stabilimento di Stagno.
I lavoratori, infatti, hanno fatto presente che pur non sussistendo elementi di preoccupazione immediata, presenti invece lo scorso anno quando gli appalti erano in scadenza, permane tuttavia l’incertezza sul futuro dello stabilimento, stante la chiusura della linea carburante. Incertezza che si riverbera in maniera particolare sui lavoratori dell’indotto che potrebbero essere i primi ad essere messi in discussione da una riduzione del peso produttivo dello stabilimento.
Salvetti e Antolini e l’assessore Gianfranco Simoncini hanno rappresentato il lavoro svolto in queste settimane, ricordando di essersi attivati più volte nei confronti del Ministero per chiedere una riconvocazione al Mise sulle prospettive della raffineria. Richieste che ad oggi non hanno ricevuto risposta.
Le parti si sono lasciate con l’impegno del sindaco di Livorno Salvetti e del sindaco di Collesalvetti Antolini di attivarsi nuovamente nei confronti del viceministro Alessandra Todde affinché possano giungere risposte e soprattutto perché venga convocato un nuovo incontro tra le parti.
Incontro che dovrà dare certezze sul futuro dello stabilimento, dopo la decisione annunciata della chiusura della linea carburanti, con particolare riguardo ai tempi di realizzazione della Bioraffineria di cui Eni ha parlato anche nell’ultimo incontro al Mise ed al destino occupazionale di tutti i lavoratori diretti ed indiretti.