Era il 12 aprile scorso, quando intorno alle ore 17:00, da piazza Garibaldi arrivò alla Centrale Operativa dei Carabinieri una richiesta di intervento per una presunta rissa.
Gli uomini dell’Arma, appena arrivarono sul posto, trovano solamente un uomo con una vistosa ferita su una gamba, in compagnia di due conoscenti. Il personale sanitario del 118, a seguito delle prime cure sul posto, lo trasportò al Pronto Soccorso.
I Carabinieri della Stazione Livorno Centro e del Nucleo Operativo e Radiomobile si misero subito al lavoro per cercare di capire quanto accaduto. Identificarono e ascoltarono sul posto i presenti ed acquisirono le immagini delle telecamere comunali.
Le indagini sono tuttora in corso ma dagli elementi acquisiti sembrerebbe evidente che in piazza Garibaldi quel pomeriggio si sarebbero affrontate due gruppi di persone: da un lato ben 7 persone, dall’altro 3, tra le quali la vittima dell’accoltellamento.
A far scatenare il tutto sarebbe stata una prima lite verbale, che sarebbe partita dalla vicina piazza dei Mille. L’uomo, che verrà successivamente accoltellato, un nordafricano di 24 anni, avrebbe avuto dapprima un diverbio con altre due persone, poi si sarebbe diretto verso via della Pina d’Oro, dove acquistò un coltello. Lo stesso si sarebbe poi scagliato contro uno dei contendenti della precedente lite verbale. A questo punto al tafferuglio si sarebbero unite altre persone che si spostarono rapidamente in piazza Garibaldi.
Iniziò un tafferuglio e proprio in piazza Garibaldi coinvolse altre 7 persone. Il 24enne perse il controllo del coltello e venne colpito da un fendente. Gli autori furono due uomini mentre il ferito riportò una prognosi di ben 30 giorni, che è andata ad aggravare ulteriormente il quadro delittuoso emerso dalla rissa.
Con l’impegno investigativo dei Carabinieri della Stazione Livorno Centro si è riusciti a dare un rapido esito a un grave evento, in una delle zone sensibili della città.
La capacità di ricerca di tutte le fasi dell’evento, il transito da una via all’altra, l’acquisto e l’utilizzo dell’arma del delitto, peraltro prontamente sequestrata, sono elementi che gli nvestigatori hanno messo nella giusta correlazione, con la difficoltà e l’abilità di porre in stretta correlazione dichiarazioni, immagini e video, al fine di addivenire a una non facile, ma certa identificazione dei partecipanti di una rissa.
Quanto emerso ha consentito di fornire alla Procura della Repubblica di Livorno un quadro, il più completo possibile, che ha portato al deferimento in stato di libertà di 8 persone compiutamente identificate, delle 10 che hanno preso parte alla rissa. I reati contestati al momento sono: lesioni aggravate, rissa e porto di armi od oggetti atti ad offendere.