Comunicato stampa a firma Carlo Ghiozzi (Lega) sulla chiusura del termovalorizzatore
“Sulla gestione dei rifiuti servono idee chiare e un approccio realista. Tutti noi vorremmo arrivare al riciclo di
tutti i materiali e alla realizzazione di una completa economia circolare. Ma tra il libro dei sogni immaginato
dai Cinque Stelle e la logica del Partito delle Discariche (PD) esiste una cosa che si chiama realtà
economicamente sostenibile.
A Livorno siamo in una situazione dove abbiamo un impianto che merita di essere modernizzato, molti
dipendenti da ricollocare, rifiuti indifferenziati che devono essere distrutti e linee guida regionali che
proibiscono ulteriori conferimenti in discarica. Mentre il sindaco continua a non prendere decisioni per paura
di conseguenze elettorali (e sarà sempre peggio, vista l’aria di ‘novità’ che tira in casa PD), il tempo corre.
Le alternative alla chiusura dell’impianto di Livorno passano dal trasporto dei rifiuti indifferenziati in altre
province, dalla sua folle spedizione all’estero o dal loro conferimento in discariche, con gravi conseguenze per
i cittadini livornesi che vedranno decollare la TARI già fra le più alte d’Italia. Quando l’impianto di vetrificazione
di Peccioli sarà completato ci saranno ancora comunque da sostenere le spese di trasporto. Il costo del
personale dell’attuale inceneritore non potrà essere ridotto perché gli addetti, seppur spostati, saranno
ancora a bilancio senza demansionamenti. L’adeguamento ambientale temporaneo dell’impianto, se
spalmato su pochi anni, avrebbe alcuni costi. Questi i motivi per i quali il sindaco non decide e attende
improbabili soluzioni tecniche a costo zero.
Il centrodestra non ha paura di decidere, e la strada da seguire è piuttosto chiara. A Livorno serve un impianto
per gestire il rifiuto indifferenziato. L’impianto deve essere moderno e a norma. Per far ciò e mantenere la
Tari nei (fin troppo alti) limiti, l’investimento deve essere nel medio/lungo termine. L’unica soluzione è quindi
quella di mettere mano all’attuale termovalorizzatore. Per arrivare a questo obbiettivo è sufficiente prorogare
l’apertura dell’attuale impianto, sedersi al tavolo coi sindacati ed insieme alla Regione, che ha rivisto la propria
linea politica in tal senso, negoziare un cofinanziamento per ‘ammodernamento verso un nuovo e più efficace
termovalorizzatore”
Foto:Simona Marzi