Da sabato 1 febbraio fino al 16 febbraio la Biblioteca dei Bottini dell’Olio ospiterà il progetto foto(bio)grafico “Modigliani, i luoghi tra Livorno e Parigi” di Luca Dal Canto, già esposto con grande successo in varie città italiane e a Strasburgo.(www.iluoghidimodigliani.com).
Il progetto, edizione 2020, arricchito di importanti novità quali l’aggiunta di nuovi luoghi e fotografie oltre alla multimedialità che consentirà di interagire con i pannelli esposti, è promosso dall’associazione culturale Franco Ferrucci con il patrocinio e la compartecipazione del Comune di Livorno.
47 luoghi dove Amedeo ha vissuto e lavorato, immortalati dagli scatti di Dal Canto così come sono oggi, dopo 100 anni di cambiamenti sociali e urbanistici che hanno colpito le due città. La storia e l’opera di Modigliani, figura tipica talvolta fino all’inverosimile, è fatta di bistrot, strade, palazzi, caffè, piazze, angusti studi, ambienti un tempo pieni di vita e cultura. La mostra, a metà tra il documentarismo e il reportage, illustra come la globalizzazione abbia talvolta spazzato via la cultura per lasciare spazio a banche, istituti assicurativi e ristoranti; altre volte invece, a degrado, abbandono o – esattamente all’opposto – a politiche turistiche che hanno avuto solo il “demerito” di appiattire l’atmosfera di un luogo un tempo unico. Ad ogni fotografia è inoltre legato un racconto tratto dalla vita dell’artista: episodi che ne tracciano la tragica, geniale esistenza . L’esposizione sarà poi allestita a Parigi, poi passerà a Firenze e nuovamente in Francia a Marsiglia.
Mentre giovedì 13 febbraio al Cisternino di Città è in programma l’evento “Modigliani. Parigi dicembre 1917. Una mostra che scandalizzò” a cura di Umberto Falchini (studioso d’arte) e di Maurizio Mini (giornalista). L’iniziativa, promossa dall’associazione culturale Francesco Ferrucci in collaborazione con Erasmo Libri e con il patrocinio del Comune di Livorno, prevede l’esposizione e la proiezione, con commento, delle riproduzioni delle opere che avrebbero dovuto far parte della mostra di Parigi (1917) alla galleria di Berthe Weill ma che nessuno vide.