La presidente Calgaro: “Inascoltati gli appelli per salvare San Valentino”.
“Sarebbe davvero un terribile disastro per bar e ristoranti, che hanno già raccolto le prenotazioni per il fine settimana e si trovano ora di fronte alla necessità di provvedere agli acquisti per il pranzo di domenica. E’ inaccettabile continuare a lavorare in un clima di incertezza costante e senza programmazione”. Inizia con queste parole la nota di Confesercenti alla luce dell’istituzione della zona Arancione nella nostra regione.
“Ci troviamo ancora in una situazione di profonda incertezza per le nostre imprese.– afferma Maristella Calgaro Presidente Confesercenti provinciale – Bar, pub, ristoranti e le altre attività del food sono al limite. Stiamo subendo un meccanismo stop and go che mortifica ed annichilisce il lavoro, l’impresa, gli investimenti e chiunque progetti di continuare a mandare avanti la propria attività autonoma; chiediamo rispetto e certezze per il nostro lavoro. Non possiamo rinunciare all’idea di tornare in una situazione di pseudo normalità e convivenza con il virus; auspichiamo di trovare nel nuovo Governo un interlocutore capace e competente per superare questo insostenibile momento di stallo”.
E’ necessario che le istituzioni diano risposte chiare e immediate alle imprese che nelle scorse settimane hanno dimostrato di poter lavorare garantendo la sicurezza propria e dei clienti. E’ soprattutto il meccanismo burocratico e penalizzante del passaggio da una zona all’altra, con monitoraggio 15 giorni, riunione settimanale del CTS, successivo balletto ordinanza tra Ministero della Salute e Regione a lasciare interdetti e non permette una seria organizzazione del lavoro.
“Tutti noi crediamo che sia fondamentale tutelare e salvaguardare l’aspetto sanitario, rispettando le regole e misure previste; ma questa situazione è diventata insostenibile. – continua Calgaro – e tutto questo diventa ancora più drammatico in vista del weekend di San Valentino, con i ristoranti che hanno già preso le prenotazioni ed acquistato la merce. Occorre mettere in campo una nuova politica di convivenza con il virus. Fatta di nuovi strumenti normativi, che non possono limitarsi a divieti e limitazioni all’attività di impresa. Ma anche di aiuti veri, concreti, sostanziali, che non tengano conto, per esempio del Codice Ateco, ma del calo sostanziale del fatturato. UNA COSA E’ CERTA, COSI’ NON POSSIAMO ANDARE AVANTI!”