La nota stampa di Buongiorno Livorno (BL) sulla Giunta Regionale. “Tra giochi di potere, deleghe improponibili e Livorno per l’ennesima volta assente. Alla faccia nostra”
In questo mese Giani ha avuto il compito di formare la nuova Giunta regionale della Toscana. Abbiamo assistito nelle ultime settimane ad una frenetica attività tesa ad accontentare le varie fazioni interne al PD, i renziani di Italia Viva, i renziani dentro il PD, le sbiadite liste sinistre-civiche ecologiste che con una manciata di voti vedono comunque entrare la “loro” assessora in giunta.
Un mese per trovare questo equilibrio, fatto col bilancino, come nella migliore tradizione della peggiore politica. Le reazioni ai nomi dei nuovi Assessori sono state molte, alcune anche scomposte, per diversi motivi, molti dei quali condivisibili. Sullo scenario cittadino ha prevalso lo sdegno per la mancata nomina di un Assessore livornese doc in Giunta, lamentando lo scarso peso politico del PD nostrale, ormai scomparso da tutti i radar nei posti dove si comanda.
Certo, non avere una rappresentanza diretta in questo sistema politico assume un significato preoccupante, dal momento che chi dovrebbe guidare la nostra Regione sembra avere come primo ed unico obiettivo quello di ripagare, compensare, accontentare le singole componenti che hanno un credito politico con il Capo.
Nel mondo ideale, quello chiuso nel cassetto dei sogni costituzionali, la Regione dovrebbe avere il ruolo di promotrice di politiche di sviluppo dell’intero territorio regionale. Dovrebbe, con le giuste competenze e una visione politica complessiva, far sì che i territori si sviluppino in modo equilibrato, generando un sistema virtuoso. Per fare questo non dovrebbero servire Assessori che si spartiscono il potere territoriale, ma una squadra che lavora all’attuazione di un Progetto Regionale. È evidente che non è così, nemmeno ora, in questa fase così delicata e rischiosa, nemmeno di fronte alla pandemia mondiale, nemmeno di fronte all’evidenza del fallimento di quel sistema politico che Giani incarna fino all’osso.
No, nemmeno adesso si guarda la realtà e si cerca di incidere su essa. E allora si nomina come Assessore alla Sanità, dopo un mese di tempo buttato nei giochetti di potere di cui sopra, uno che di Sanità molto probabilmente non sa niente, con un curriculum assolutamente vuoto di contenuti, zero esperienza nel settore. Uno che nemmeno lo sa scrivere un curriculum, perché, molto probabilmente, non ne ha mai avuto bisogno.
E allora il problema che non ci sia un livornese in Giunta va giù nell’hit parade dello sconforto, non è più il punto focale. Il punto è che siamo in mano a della gente che non vive nel mondo reale, che galleggia da anni passando da incarichi politici da prima Repubblica. Il punto è che anche di fronte a questo disastro sanitario, che diventerà anche economico e sociale, non si svegliano e continuano a giocare il loro gioco di ruolo, e si divertono pure. Alla faccia nostra.
Buongiorno Livorno (BL) sulla giunta regionale