di Giorgio Billeri
La Piovra, ricordate? fu una fortunatissima serie tv che negli anni Ottanta teneva incollati milioni di italiani alla tv. Chissà come starebbe il commissario Cattani, alias Michele Placido, con la canotta della Pielle. Già, perchè la difesa della Toscana Legno della piovra e dei suoi infiniti tentacoli ha molto, moltissimo. Federico Campanella, al di là di una vittoria balsamica per la classifica, andrà a letto stasera con negli occhi e nel cuore la prestazione difensiva della sua Pielle. Un gigantesco polipo dai mille tentacoli che spuntano ovunque e che alla fine ha stritolato Salerno, formazione pericolosa in attacco, baciata dal talento di Stanic, Duranti e Matrone ma limitata alla miseria di 63 punti. Per i campani attaccare fort Pielle è stato un autentico calvario, 24/60 al tiro e l’enormità di 18 palle perse. Già, ma la Toscana Legno diventa di cemento armato quando decide di alzare il muro: i lunghi, Vedovato, Paesano e Donzelli hanno chiuso la sbarra del casello al totem Matrone, obbligando Salerno a soluzioni perimetrali spesso avventurose come un romanzo di Jules Verne o a passaggi interni facili come rispondere sulla riga a un servizio di Berrettini. E così, possesso dopo possesso, scippo dopo scippo, la Pielle ha risolto una partita che nella prima parte si era un poco incarognita, quando le polveri dell’attacco erano bagnate e i rivali ribattevano colpo sui colpo. Quella che doveva essere insomma una tappa di trasferimento verso i tapponi dolomitici di Montecatini-Gema e Ruvo di Puglia rischiava di trasformarsi in una frazione tipo Tour De France, con ventagli, agguati e fughe bidone. E invece la Pielle, matura e sempre concentrata, nel finale di secondo quarto ha dato la spallata grazie alle parabole mancine di Mattia Venucci, tornato curiosamente supereroe dopo essersi tolto la maschera per l’infortunio al naso, ed alla concretezza dei lunghi, che insieme hanno combinato 33 punti e 20 rimbalzi. Dal 42-37 dell’intervallo lungo la Pielle è decollata fino al 59-47, con dieci minuti solidissimi, e nel finale i biancazzurri hanno gestito le energie, perchè le prossime due trasferte saranno davvero un crocevia, una tela di Penelope da non disfare per capire dove questo gruppo possa veramente arrivare. Altri due appunti sulla pagina bianca della partita: la prestazione professorale di Davide Bonacini, la centralina elettrica di questa squadra, il cervello che manda impulsi a tutti gli altri organi, un rebus irrisolvibile quanto cambia marcia e penetra nel ventre molle delle altrui difese, e naturalmente il pubblico, che ha soffiato per due ore alle spalle di questa piovra, animandone i tentacoli. Tifosi impagabili, che già da domenica prossima si metteranno in macchina per inseguire il sogno di una Pielle da quartieri altissimi. Con questi tentacoli, e magari buone nuove dal fronte Zahariev, si può.
PIELLE: Paesano 12, Venucci 15, Baggiani, Simonetti, Leonzio 7, Del Testa 2, Donzelli 11, Bonacini 18, Campori 2, Vedovato 10, Cepic, Zahariev. SALERNO: Cappelletti 7, Stanic 15, Mei 5, Duranti 12, Chaves, Matrone 11, Misolic 5, Cardotto, Favali 6, Kekovic 2
La classifica
Roseto 26, Ruvo, Gema, Herons 18, Chieti, Pielle 16, Luiss Roma, Virtus Roma, Jesi 14, Fabriano, S. Antimo, Ravenna 12, Piombino, Chiusi, Salerno, Caserta 10, Rieti 8, Cassino 6, San Severo, Latina 4.
Foto: Simona Marzi