Ieri sera è andata in onda una nuova, animata puntata di ‘Amaranto’ https://fb.watch/pUu5uqlLQc/ il rotocalco settimanale di Urban Livorno che segue le vicende dell’U.S. Livorno 1915. Vicende che negli ultimi mesi sono avare di soddisfazioni: poche vittorie, prestazioni indecorose, forte sensazione che qualche giocatore scenda in campo con sufficienza e non con il sangue agli occhi come si conviene a chi indossa la prestigiosa maglia amaranto. I tifosi sono sconcertati e lo si è appurato grazie ai tantissimi messaggi che hanno fatto da contorno ai 50’ di diretta. Tra i soliti nostalgici del tempo che fu e della dirigenza che ha portato al fallimento del club e qualche irriducibile ottimista, la stragrande maggioranza degli sportivi è dell’idea (ampiamente da condividere) che sia stata gettata al vento un’altra stagione. Adesso è opportuno stabilire le cause di questo ‘flop’ tecnico. Di certo la società – subentrata a maggio alla precedente gestione – aveva tutto il tempo per allestire una squadra in grado di primeggiare. Cosa che comunque si era verificata a inizio campionato quando gli Amaranto segnavano tanto, vincevano e facevano divertire. Poi il giocattolo si è rotto. Al netto degli infortuni (Bartolini, Cesarini), la cifra tecnica della squadra non si è azzerata per cui la metamorfosi, la regressione può essere spiegata razionalmente soltanto con un clima non idilliaco all’interno dello spogliatoio. Almeno questa è la sensazione che tifosi e addetti ai lavori ricevono dall’esterno. Adesso la domanda è: come si può arrivare in fondo al campionato in queste condizioni imbarazzanti? A società, allenatore e squadra l’ardua sentenza.
Foto: Simona Marzi