Comunicato stampa ufficiale a firma ASA Spa
ASA SpA prende atto della decisione del tribunale di Livorno di reintegrare uno dei lavoratori licenziati nel marzo dello scorso anno.
In merito alla suddetta decisione, anche alla luce dalle dichiarazioni fatte da una sigla sindacale, ASA ritiene opportuno precisare alcune circostanze.
Innanzitutto, occorre sottolineare che la sentenza ha accolto il ricorso del lavoratore esclusivamente in relazione ad un motivo formale relativo alla legittimità dell’utilizzo di strumenti di investigazione al fine dell’accertamento dei fatti contestati e quindi non smentisce in alcun modo che quei fatti si siano effettivamente verificati.
Al contrario, quegli stessi fatti sono oggetto di un procedimento penale per truffa nel quale è imputato fra gli altri il dipendente reintegrato, con udienza fissata per il giorno 9 dicembre 2024 davanti al Tribunale penale di Livorno.
Riteniamo quindi doveroso valutare la impugnazione della decisione del Tribunale di Livorno – convinti di avere agito nel rispetto della legge e della interpretazione che della stessa ha dato la Suprema Corte – anche in considerazione della pendenza di un procedimento penale per i medesimi fatti e sulla base degli stessi elementi di prova il cui utilizzo ci è stato negato nel primo grado del procedimento civile.
Siamo comunque convinti – qualunque sarà la decisione definitiva sulla questione formale – di avere agito in modo doveroso e corretto, non potendo tollerare condotte contrarie alla legge all’interno della azienda
Ricostruzione dei fatti
In termini di ricostruzione dei fatti, ASA aveva ricevuto segnalazioni di episodi di sversamenti fognari e di scarichi inquinanti che erano incompatibili e improbabili in relazione alle attività di controllo della rete e del territorio nonché di intensa manutenzione preventiva, sulle reti fognarie, pianificata dall’azienda. L’analisi della frequenza e la localizzazione degli episodi, segnalati sia dal Comune sia dalle chiamate pervenute al centralino di pronto intervento, aveva generato il fondato sospetto che vi potessero essere condotte illecite, anche di natura penale, da parte di alcuni dipendenti. ASA, pertanto, dopo aver eseguito le opportune comparazioni e valutazioni sui dati in proprio possesso, che confermavano le anomalie e le potenziali irregolarità, conferiva incarico ad una Società di investigazioni dalla cui relazione emergevano elementi tali da indurre l’Azienda a contestare ai lavoratori interessati infrazioni disciplinari e a presentare una denuncia alla Procura della Repubblica.
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