Imprese del terziario: Confcommercio Livorno aderisce allo stato di mobilitazione permanente dichiarato dalla sezione regionale dell’associazione di categoria
Confcommercio Toscana ha deliberato lo stato di mobilitazione permanente in merito alla situazione delle imprese del terziario.
A partire da lunedì 15 marzo 2021 l’associazione di categoria, che in Toscana rappresenta oltre 50mila imprese e professionisti dei settori commercio, turismo e servizi, riunisce il proprio consiglio regionale in via permanente per decidere di giorno in giorno, all’unanimità e con la massima tempestività, le azioni da intraprendere a sostegno del comparto, provato dalle difficoltà scaturite dalla crisi pandemica e dalle inefficienze nella sua gestione.
La presidente della Confcommercio della Provincia di Livorno Francesca Marcucci, che aderisce come le altre associazioni regionali allo stato di mobilitazione, sottolinea che non si tratta di una protesta “contro qualcuno”, ma “per qualcosa”. “Vogliamo richiamare l’attenzione di Governo e istituzioni sul grave stato di prostrazione in cui versano gli imprenditori toscani del terziario, insieme ai colleghi del resto d’Italia, e sulle fortissime preoccupazioni in merito alle prospettive di vita delle loro aziende e al mantenimento degli attuali livelli occupazionali”.
Su quest’ultimo punto in particolare, ovvero l’occupazione, Confcommercio Toscana ha intenzione di mettere in campo tutte le idee e strategie possibili per evitare che il comparto, formato in massima parte da micro e piccole imprese, possa perdere a causa della crisi da Covid quelle preziose risorse umane che fino ad oggi sono state la sua vera forza a livello competitivo.
“Le nostre imprese vivono di un delicatissimo equilibrio economico tra entrate e uscite, costi e ricavi. Senza questo equilibrio il lavoro dei nostri dipendenti non può essere garantito. Quando le aziende sono costrette a chiudere e a licenziare, il problema oltre che economico si fa sociale e assume dimensioni molto più gravi”.
“I dipendenti oggi vivono nella totale incertezza – aggiunge il direttore provinciale Confcommercio Federico Pieragnoli – come gli imprenditori. Aspettiamo con terrore il giorno in cui cadrà il blocco dei licenziamenti perché saranno moltissime, troppe, le imprese de terziario incapaci da sole di mantenere gli stessi livelli occupazionali, a fronte della enorme riduzione degli affari in atto ormai da un anno e a costi pressoché invariati, senza interventi decisivi che ci abbiano aiutati a ridimensionare le uscite parametrandole alle entrate. Nel terziario toscano un dipendente su cinque rischia di perdere il posto, la politica deve reagire”.