Aggiudicato il finanziamento da 1 milione e 200 mila euro per il progetto di cooperazione internazionale “NicaraAgua”
L’Amministrazione comunale livornese si è aggiudicata un finanziamento di 1 milione e 200 mila euro per un progetto di cooperazione internazionale “NicaraAgua”, proprio in Nicaragua, con capofila il Comune di Livorno. Finalità: promuovere la salute e la qualità dell’acqua potabile.
L’Agenzia italiana per la Cooperazione allo Sviluppo ha scelto il progetto presentato dal Comune di Livorno insieme ad altri 11, su 70 proposte presentate a livello nazionale.
Il progetto
“NicaraAgua” è il nome del progetto, che ha come partner l’Azienda Usl Toscana Nord Ovest, l’Azienda Servizi Ambientali (Asa) e l’Associazione Italia-Nicaragua, Iret-Cnr, Azienda Usl Toscana Centro.
Finalità e caratteristiche del progetto sono state illustrate a Palazzo comunale dall’assessora al Porto con delega alla Cooperazione e alle Relazioni internazionali Barbara Bonciani, dal dottori Andrea Grillo e Stefano Bianchi di Asl, da Mauro Rubichi presidente dell’associazione Italia-Nicaragua e da Stefano Taddia, presidente del consiglio di gestione Asa.
Come è stato spiegato, in Nicaragua l’accesso all’acqua è garantito soltanto parzialmente a causa di infrastrutture carenti e fattori ambientali avversi quali terremoti, eruzioni vulcaniche e fenomeni meteorologici estremi (siccità, alluvioni) accentuati dal cambiamento climatico. Questo contribuisce alla diffusione di varie malattie derivanti dalla contaminazione batterica dell’acqua, malattie trasmesse da vettori (dengue, chikungunya, zika, malaria) e insufficienza renale.
A partire dagli anni ’90 una particolare forma di insufficienza renale cronica (IRC) denominata “nefropatia mesoamericana” (MeN) si è diffusa sulla costa pacifica di tutti i Paesi centroamericani, compreso il Nicaragua (dipartimenti di León, Chinandega e Rivas dove il clima è più caldo e secco). I pazienti sono più giovani rispetto a quanto si osserva in Europa, in maggioranza maschi e lavoratori agricoli. La progressione verso gli stadi più avanzati è molto rapida e non esiste correlazione con ipertensione o diabete. Si ipotizza un insieme di cause lavorative e ambientali in buona parte legate all’acqua: la disidratazione, forme di contaminazione dovute alla natura vulcanica del suolo o ad attività produttive (uso di pesticidi, inquinamento industriale), ma anche cause comportamentali come il consumo eccessivo di bevande gassate e zuccherate. Questo progetto ha come obiettivo generale quello di contribuire a ridurre la mortalità e morbilità derivanti da malattie correlate alla qualità dell’acqua.
I soggetti coinvolti:
- Comune di Livorno, nei 24 mesi di durata del progetto, coordina l’attività e garantisce consulenza professionale tramite i propri uffici Ambiente e Lavori Pubblici;
- ASA S.p.A. fornisce consulenza professionale in quanto azienda competente per la distribuzione dell’acqua potabile nel suo territorio di riferimento;
- IRET-CNR fornisce consulenza professionale in quanto istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri. Ha già collaborato in progetti di cooperazione internazionale nel territorio interessato effettuando analisi di campioni di acqua, suolo e vegetali;
- Azienda USL Toscana Centro garantisce la consulenza professionale di esperti del Dipartimento della Prevenzione che hanno già esperienza di progetti di igiene ambientale nel territorio interessato;
- Azienda USL Toscana Nord Ovest tramite il proprio referente per la cooperazione internazionale assicura la traduzione dei materiali e supporta la comunicazione tra i partner italiani e nicaraguensi;
- Associazione ITA-NICA cooordina le attività in Nicaragua tramite il focal point del progetto che cura i rapporti tra i partner e la gestione amministrativa dei fondi.
I commenti
“E’ una grande soddisfazione per me l’approvazione e il finanziamento del progetto NicarAgua da parte di Aics, che il Comune di Livorno ha realizzato come capofila – ha affermato l’assessora Barbara Bonciani durante la conferenza stampa – con la collaborazione di Asl, Associazione Italia-Nicaragua e Asa, che ringrazio. Il progetto si propone di migliorare la qualità dell’acqua e il difficile accesso ad essa da parte della popolazione del Nicaragua. Il mio ringraziamento va anche agli uffici comunali che si occupano di cooperazione e ambiente. Mi preme sottolineare che il Comune di Livorno ha anche attivo su questo progetto il gruppo di lavoro dedicato ai cambiamenti climatici”.
Il dottor Andrea Grillo, responsabile della Cooperazione Internazionale della Asl ha aggiunto: “Siamo soddisfatti dell’ottimo risultato raggiunti. Al bando per il finanziamento hanno partecipato 70 progetti e solo 12 sono stati finanziati tanto per dare indicazione del tipo di selezione che è stato effettuato.
Il nostro progetto è stato apprezzato perché nasce da una esperienza consolidata in Nicaragua nata, prima in USL 6 Livorno e adesso riportata nella USL Toscana nord ovest. Ci sono rapporti consolidati con il territorio che sarà protagonista del progetto. In Nicaragua l’acqua è abbondante, ma da sempre portatrice di problemi per la diffusione di malattie e spesso al suo consumo è legata la larga diffusione di problematiche nefrologiche che colpiscono duramente l’aspettativa e la qualità di vita dei cittadini. Riuscire a diagnosticare precocemente e curare la malattie comporta anche un ingente risparmio per il sistema sanitario nazionale”.
E’ intervenuto anche il dottor Stefano Bianchi direttore Nefrologia Area Livornese Sud: “ In Nicaragua c’è una prevalenza netta di malattie renali croniche che raggiunge livelli superiori di 4 o 5 volte a quella osservata in Italia. L’evoluzione di queste problematiche è la dialisi o il trapianto, due possibilità molto difficili da garantire in Nicaragua. La qualità dell’acqua è molto bassa con contaminazioni molto forti che accentuano situazione di difficoltà specifiche. Investire nella prevenzione in sanità comporta sempre vantaggi in termini umani ed economici”.
L’associazione Italia-Nicaragua, da 30 anni presente nel paese sudamericano “ha sempre cercato di andare incontro alle esigenze delle persone con vari progetti – ha detto il presidente Mauro Rubichi – In Nicaragua l’acqua non manca, ma non è sana. Ora bisogna lavorare su questa grossa contraddizione e trovare una soluzione”.