Comunicato stampa a firma Potere al Popolo
“Quanto sta succedendo in questi giorni al Limoncino ha dell’incredibile per un qualsiasi Stato di diritto. Parliamo di Poteri che sono entrati in conflitto tra loro, il tutto a discapito degli interessi dei cittadini che vorrebbero salvaguardare il loro territorio, la loro salute e l’ambiente, contro privati e Politica che invece curano e proteggono i loro affari, chi per guadagno, chi per paura o incapacità di agire. Nel mezzo anche un Potere Giudiziario spernacchiato dal Potere Esecutivo. E come se non bastasse, privati con in passato odore di contiguità a realtà mafiose che però transitano indisturbati davanti alla compiacenza delle forze dell’ordine dello Stato e del Sindaco nonostante sentenze che lo impedirebbero.
Questo sopra è solo un breve riassunto di cosa sta accadendo a Livorno, nella zona del Limoncino. Le vicende di questa estate invece le potete leggere qui: https://bit.ly/3p4tHCh
In questi giorni l’unica novità che ha portato qualche cambiamento alla vicenda, è stato il respingimento del ricorso del Comune contro la sentenza di autorizzazione a conferire da parte di Livrea nel Lotto 1. La sentenza, come avevamo previsto, ha detto che il Comune non era titolato a ricorrere, ma avrebbe dovuto farlo la Regione a guida Partito Democratico, ma il dirigente regionale Edo Bernini (indagato dalla Direzione Antimafia per abuso d’ufficio nella vicenda dei traffici di rifiuti conciari a Santa Croce e smaltimenti illegali) e l’amministrazione regionale, non vollero opporsi.
Ma quello che non è cambiato, è il contenuto di altre sentenze, che seppur non definitive, sono al momento esecutive: e cioè il fatto che in primo grado è stato stabilito che non c’è diritto di servitù sulla strada per i mezzi della discarica e i camion, e una sentenza di secondo grado che stabilisce che la strada del limoncino è privata. E quindi come mai ogni mattina, nonostante sentenze già chiare, le forze dell’ordine presenti in gran quantità (Guardia di Finanza, Polizia, Digos, Carabinieri e Vigili Urbani), non intervengono per far rispettare queste sentenze?
Come se non bastasse, nei giorni scorsi i proprietari della discarica hanno chiamato una ditta per far tagliare tutti gli alberi e l’erba della strada privata, senza alcuna autorizzazione, e sempre sotto gli occhi delle immobili forze dell’ordine. Anzi hanno detto che sono stati autorizzati dal sindaco! E per provocazione si sono messi a tagliare loro in prima persona schernendo e provocando i residenti.
Come se non bastasse, stamani sono passati i camion della ditta Pigliacelli che sono andati a scaricare materiale in discarica. Il fatto che su Pigliacelli l’anno scorso fosse stata emessa un’interdittiva antimafia dalla Prefettura di Frosinone per un deposito incontrollato di rifiuti speciali, a noi non fa stare assolutamente tranquilli, anche se revocata a fine maggio 2021 (https://bit.ly/3LIL31v). Il provvedimento del Prefetto Portelli nasceva da indagini che avevano evidenziato il legame tra la famiglia Pigliacelli e la criminalità organizzata dei Casalesi, in particolare le famiglie Caturano, Di Nuzzo e Ventrone (https://bit.ly/36njURn).
Vi è inoltre un altro precedente che preoccupa, avvenuto nel 2017 e riguardante proprio una discarica e la ditta Pigliacelli. Riguardo la discarica romana di Colleferro ci sono state diverse richieste di rinvio a giudizio da parte dell’antimafia romana, per smaltimento abusivo di rifiuti, tra i quali proprio Ezio Pigliacelli. (https://bit.ly/3JMB3CB).
Insomma questa vicenda puzza molto, fa schifo vedere i cittadini a difesa del territorio e dell’ambiente, sventolare sentenze a loro favore, e le forze dell’ordine e del Comune che invece lasciano infrangere la legge ai soliti imprenditori potenti e prepotenti che si aggirano con motoseghe in strade private a tagliare alberi dei residenti perché non lasciano passare i camion pieni dei loro lucrosi rifiuti, che neanche potrebbero transitare.
Da parte nostra, agiremo in tutti i modi possibili e necessari affinchè il territorio livornese venga tutelato perché la salute pubblica viene prima di tutto, e se le forze dell’ordine si rifiutano di far eseguire sentenze, lasciando scorazzare camion su strade a loro interdette, ci penserà la collettività”