The Menu: una dark comedy gourmet. L’ultimo film di Mike Mylod è un piccolo gioiellino, attrezzato per una visione veloce e per niente scontata.
Quando il Mercoledì arrivi al giro di boa della settimana, non c’è niente di meglio che andare al cinema per spezzare la routine e il tran tran quotidiano. Ancora meglio se a farla da padrone è un film piacevole alla visione, dove tutto fila liscio fino alla fine, senza forzature e senza domande sui personaggi o su ciò che succede. Non come le ultime serie Netflix che continuano a lasciare una coltre di nebbia sull’intera trama, oltre a lasciarti appesa fino all’uscita della stagione successiva. Come se la serialità avesse come unico espediente quello di intrappolarti e non di raccontarti o insegnarti qualcosa di nuovo.
In questo caso è facile. Un’isola, uno chef, una cucina gourmet e 12 ospiti, ognuno con le sue storie e i propri segreti. The Menu mette in scena la storia di Tyler (Nicholas Hoult), un appassionato di cucina che realizza il sogno di una vita, andare a cena dallo chef Slowik (Ralph Fiennes) che, assieme al suo efficiente staff, gestisce un ristorante esclusivo su una piccola isola del Pacifico. Il suo “+1” Margot (Anya Taylor-Joy) preferisce invece i cheeseburger o comunque qualcosa di semplice rispetto alle complicate e alle scarse portate di questo guru della cucina.


In ogni caso entrambi si sentono eccitati nel provare questa nuova esperienza, come il resto dei fortunati clienti che possono permettersi di sborsare una copiscua somma di denaro pur di assaggiare il nuovo menù di Slowik.
Seppur inconsapevoli del fatto che sarà l’ultimo.
Talassico, Palatale, Teatrale, Minimalista, Diabolico. Questi sono solo alcuni degli aggettivi che vengono attribuiti al Menù e allo Chef che tanto si è impegnato nel realizzarlo, a partire dalla critica culinaria Lillian (Janet McTeer), che si vanta di scrivere recensioni in grado di far chiudere i ristoranti.
The Menu è un film diviso in portate, con tanto di ingredienti elencati sullo schermo che aumentano mano a mano di complessità. Una sorta di satira decisamente originale sull’alta cucina mondiale con chef superstar e guru indiscussi che vengono apprezzati proprio per le loro eccentriche scelte.
“Siamo una famiglia che liquefa, fermenta, macella e coltiva.”
Eccoli qua gli chef che tanto adoriamo e idolatriamo nei programmi televisivi, nell’idea distorta che abbiamo della nouvelle cuisine e dei suoi istruttori, tiranni di un esercito di cuochi che lavorano senza sosta e magari al salario minimo.


Se c’è una cosa che riesce a fare il regista semi conosciuto Mike Mylod è metterti a disagio. Non ti fa affezionare ai personaggi, innalza piuttosto la satira verso la classe agiata cui a oggi fanno riferimento anche i ristoranti pluri stellati. Non siamo portati ad avere paura o a scandalizzarci, esattamente come i commensali, trascinati all’interno della narrazione così come noi spettatori di programmi televisivi: ormai fatichiamo a sorprenderci o a temere quello che vediamo.
Una visione unilaterale che ci siamo costruiti, la ricerca della perfezione e la paura delle critiche, ecco cosa ci vuole trasmettere questa dark comedy che tutto vuole tranne essere un film pesante nella sua interezza.
Il regista ci chiede solo di sedersi, di attivare i cinque sensi e sicuramente di farsi venire una gran fame.
Buona Visione!
Venerdì 25 e Sabato 26 Novembre ore 21.40
Domenica 27 Novembre ore 19.30
boxoffice: 342 5431247
amministrazione: 0586 892589
mail: amici4mori@yahoo.it