Comunicato di docenti di Borsi, Mazzini, Micali, Bartolena e Carducci
A Livorno, così come in altre città d’Italia, studentesse e studenti chiedono a gran voce investimenti per la scuola, strutture sicure e adeguate, laboratori, palestre e attrezzature adatte. Dopo aver manifestato per ricordare un loro coetaneo, Lorenzo Parelli, morto durante un’esperienza in azienda all’interno dei progetti di alternanza, da giorni autogestiscono le scuole perché attraverso la ripresa dei propri spazi si possano discutere e concretizzare al meglio le proposte per una scuola diversa.
La risposta delle autorità locali è stata ancora una volta deludente. Gli studenti, dopo l’incontro avvenuto il 10 febbraio con le autorità provinciali, hanno infatti denunciato un comportamento delle stesse interessato solo ad ammortizzare le proteste, senza fornire alcuna risposta concreta alle criticità avanzate.
L’imponente schieramento di polizia chiamato giovedì sera ad intervenire al Liceo Enriques prosegue in questa direzione, segnando l’ennesimo esempio della mancanza di dialogo da parte delle autorità locali nei confronti della scuola.
Da parte nostra esprimiamo in modo naturale e sentito la nostra solidarietà agli studenti e alle studentesse coinvolti nella mobilitazione e ci impegniamo ad offrire loro un supporto concreto per le future iniziative.
Prendiamo le distanze da un governo del territorio che abbonda di retorica sul tema della scuola, ma sta sposando anche nella nostra città una politica costellata di tagli, mancanza di dialogo e repressione delle proteste. La scuola, al contrario, chiede risposte e soluzioni ai tanti problemi che la affliggono.
Invitiamo pertanto il personale scolastico a sostenere le mobilitazioni scolastiche e stare al fianco di studentesse e studenti: protestare per una scuola migliore vuol dire protestare per una società migliore, e questo è quello di cui abbiamo tutt* bisogno.