Pubblicata lo scorso 17 settembre sulla Gazzetta Ufficiale la delibera CIPE che assegna alla Regione Toscana le risorse del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione, in attuazione dell’Accordo sottoscritto con il Ministro sulla riprogrammazione dei Programmi Operativi dei Fondi strutturali 2014-2020, in risposta all’emergenza COVID.
Grazie alle modifiche regolamentari adottate dalla Commissione europea e alle norme contenute nel Decreto Rilancio sarà possibile per la Regione Toscana destinare 13,8 milioni di euro a sostegno dei servizi per i bambini da 0 a 6 anni.
Si tratta di un intervento cruciale per il settore dei servizi per la prima e la seconda infanzia, che ha subito gli effetti devastanti della chiusura imposta dall’emergenza epidemiologica, con conseguenze che stanno mettendo a rischio migliaia di posti di lavoro.
La Regione Toscana è intervenute tra le prime per dare sostegno al sistema, assicurando la continuità dei finanziamenti per il bando 0-3 e dando la possibilità di riconoscere i contributi regionali anche con lo svolgimento dell’attività on line da parte dei servizi, una deroga che da un lato ha permesso da un lato l’afflusso di risorse ai soggetti pubblici e privati, dall’altro la ripartenza delle attività delle educatrici, che almeno in parte non hanno dovuto ricorrere all’istituto della cassa integrazione.
Per i servizi privati 0-6, la Regione ha garantito il più possibile un afflusso costante di risorse, dapprima consentendo ai Comuni di utilizzare le risorse ministeriali per il sostegno delle spese correnti dei nidi privati, dall’altro anticipando di 6 mesi l’annuale intervento regionale a supporto delle scuole dell’infanzia paritarie private di 2,1 milioni di euro. Tutte risorse già nella disponibilità dei Comuni e che possono essere dedicate al supporto dei privati.
Il nuovo intervento a sostegno del sistema 0-6 andrà nella direzione di intervenire in favore dell’intero sistema, dai nidi pubblici a quelli privati, fino alle scuole dell’infanzia paritarie private e comunali, consentendo ai servizi di sostenere i costi della riapertura in sicurezza dei servizi e di mantenere i posti di lavoro: in questo modo si conferma e si rafforza – dopo un periodo di lockdown che ha aggravato le diseguaglianze di partenza – il ruolo del sistema toscano di educazione da zero a sei anni come strumento per garantire ai bambini eguali opportunità educative e come strumento di conciliazione tra vita familiare e lavorativa.
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