Guida al voto: come funziona il voto disgiunto, quando scatta il ballottaggio e le preferenze per i candidati consiglieri. La futura composizione del consiglio regionale
Questo fine settimana i toscani saranno chiamati alle urne per eleggere presidente e consiglieri regionali. Appuntamento domenica 20 settembre (dalle 7 alle 23) e lunedì 21 (dalle 7 alle 15): ben due giorni per evitare assembramenti, visto il perdurare dell’emergenza sanitaria Covid. Lo scrutinio si svolgerà nel pomeriggio del lunedì. Per questo abbiamo deciso di compilare una guida al voto, dove spiegheremo le essenziali procedure elettorali.
Nelle sezioni elettorali – 3.936 in tutta la Toscana, 71 in meno rispetto al 2015 – presidenti, segretari e scrutatori, che sono oltre 23.600, saranno al lavoro fin da sabato, per autenticare le schede e attrezzare i seggi. Dove si vota per le comunali proseguiranno lo spoglio martedì.
Per votare sarà necessario presentarsi con un documento di identità e la tessera elettorale. Se smarrita, un duplicato può essere richiesto in Comune. A tal fine, gli uffici elettorali di ciascun comune saranno aperti anche domenica. Sarà naturalmente necessario presentarsi nella sezione elettorale protetti da una mascherina. Sono complessivamente 2 milioni e 985 mila gli elettori chiamati al voto (626 in meno rispetto a cinque anni fa): 1 milione e 438.038 maschi e 1 milione e 547.077 donne. Il dato è quello rilevato il 5 settembre, ultima revisione quindici giorni prima delle consultazioni elettorali.
Il voto disgiunto: una scheda ma due voti
Ci sarà una sola scheda, di colore arancione, ma i voti da dare sono due: uno per il Presidente, l’altro per la composizione della futura assemblea regionale e quindi per i singoli consiglieri. Due voti che possono essere anche disgiunti, come già si poteva fare dal 2010. Il voto ad una lista automaticamente si trasferisce al candidato presidente. Se, invece, un elettore indica solo il candidato presidente, il voto non andrà a nessuno dei partiti o dei movimenti che lo sostengono.
E’ possibile anche votare il candidato presidente di uno schieramento e un partito di una diversa coalizione (il cosiddetto “voto disgiunto”). Lo si può fare indicando anche uno o due aspiranti consiglieri.
>>> Guida al voto: facsimile delle schede delle circoscrizioni di Livorno
Le preferenze, uomo e donna se due
Tornate nel 2015, rimangono infatti le preferenze: la possibilità di votare per uno o due candidati consiglieri di una stessa lista anziché su elenchi bloccati. Tutti i nomi dei candidati sono riportati sulla scheda e basterà spuntare la casella posta accanto. Nel caso l’elettore esprima due preferenze, una dovrà riguardare un candidato uomo e l’altra una candidata donna (o viceversa), entrambi della medesima lista. Nel caso di assenza di alternanza di genere, la seconda preferenza in ordine di lista sarà annullata. Con oltre tre nomi indicati tutti i voti di preferenza saranno annullati. I consiglieri eventualmente nominati assessori dovranno dimettersi e saranno sostituiti dai primi non eletti.
Ballottaggio, solo se nessuno al 40 per cento
Si vota con la possibilità di un turno di ballottaggio, da svolgersi a distanza di due settimane. Ma a differenza della regola che riguarda le elezioni comunali, dove la soglia sotto cui si ricorre al ballottaggio è il 50 per cento più uno dei votanti, nel caso delle regionali toscane l’eventualità si concretizzerà solo se nessun candidato presidente raccoglierà almeno il 40 per cento dei voti validi.
Al ballottaggio si presentano i due candidati più votati. Tra il primo e il secondo turno non sono ammessi ulteriori collegamenti tra le liste: le coalizioni rimangono invariate. Cinque anni fa Enrico Rossi, presidente uscente alla guida di una coalizione Pd-riformisti che dopo due mandati non ha potuto ripresentarsi, raccolse al primo turno il 48,02 per cento dei voti contro il 20,02 per cento del candidato della Lega, Fratelli d’Italia e Alleanza Nazionale Claudio Borghi, giunto secondo.
Guida al voto: la composizione della nuova giunta
I risultati dello scrutinio saranno pubblicati in tempo reale sul sito della Regione. Si tratta comunque di risultati ufficiosi: quelli ufficiali arriveranno dopo che i tribunali avranno esaminato e riletto i verbali di tutte le sezioni elettorali toscane. Spetterà alla Corte di Appello proclamare il nuovo presidente della Toscana: di solito nei dieci giorni successivi. A quel punto ci saranno altri dieci giorni per convocare la prima seduta del Consiglio regionale e in quell’occasione il neo presidente comunicherà i componenti della nuova giunta, che nell’ultima legislatura ha contato otto assessori.
Chi vince avrà da 23 a 26 seggi su i 40 in palio. Almeno quattordici devono essere i consiglieri riservati alla minoranza.
Soglia di sbarramento
Potranno sperare di avere un rappresentante in consiglio regionale solo le liste che raccolgono più del 5 per cento dei consensi in tutta la regione o, se parte di una coalizione e la stessa ha superato il 10 per cento, se hanno raccolto più del 3 per cento del consenso elettorale. Il calcolo della soglia si effettua sul totale dei voti validi alle liste e non su quello ai candidati presidenti.
Premio di maggioranza
Se il Presidente eletto ottiene più del 45% dei voti, la coalizione che lo sostiene avrà diritto ad almeno 24 seggi (il 60 per cento dei quaranta in palio) ma non potrà andare oltre 26. Invece, se il Presidente eletto raccoglie tra il 40% e il 45% dei voti, la coalizione che lo sostiene avrà diritto da 23 a 26 seggi: se non li ha raccolti con i voti, le saranno assegnati con il premio di maggioranza. Inoltre, se nessun candidato ottiene almeno il 40 per cento al primo turno (e si andrà al ballottaggio), 23 saranno i seggi assegnati alla coalizione del candidato vincente. In questo modo il presidente eletto potrà sempre contare su una maggioranza sufficiente per governare.
Un consigliere (almeno) per ogni circoscrizione
C’è un ulteriore paletto. Ognuna delle tredici circoscrizioni ha diritto a vedere eletto nel futuro Consiglio regionale almeno un consigliere, in modo da essere rappresentata.
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