Comunicato stampa a firma dei capogruppo delle opposizioni in Consiglio comunale: Valentina Barale, Carlo Ghiozzi, Andrea Romiti, Stella Sorgente, Aurora Trotta
“Scriviamo come opposizioni rappresentate in Consiglio comunale per condannare pubblicamente l’inaccettabile e grave atteggiamento antidemocratico della maggioranza, guidata dal PD, che, con interpretazioni del tutto arbitrarie del Regolamento del Consiglio comunale, non intende affrontare nelle sedi istituzionali temi importanti come quello del futuro delle scuole livornesi. Lo fa trovando tutti i mezzi possibili ed impossibili per impedire a dei cittadini, lavoratori della scuola, di essere ascoltati nella commissione competente. Si tratta evidentemente di un segnale di enorme debolezza politica, motivato dalla difficoltà in cui si trova il PD su queste tematiche.
La nostra protesta nasce dal fatto di aver scritto insieme una richiesta di convocazione di una seduta della Settima Commissione consiliare (Cultura, Turismo e Sport) alla Presidente Eleonora Agostinelli (PD). Tale richiesta è stata fatta, come previsto dal Regolamento del Consiglio comunale, da un terzo dei consiglieri presenti in quella stessa commissione: in ordine alfabetico, rispettivamente, i consiglieri Barale (Buongiorno Livorno), Di Liberti (Lega), Pacciardi (Lega) Romiti (Fratelli d’Italia), Sorgente (Movimento 5 Stelle) e Trotta (Potere al Popolo).Nonostante questa richiesta provenisse, da Regolamento, da un così ampio ventaglio di forze politiche (corrispondenti all’intera opposizione rappresentata in consiglio comunale) ci è stato negato il diritto di audire il comitato “Stop Comprensivi” che avrebbe voluto esporre le criticità del percorso di comprensivizzazione avviato dall’Amministrazione, al fine di monitorare questo complicato processo (avviato in piena pandemia e in un periodo molto complesso per tutte le scuole) e di proporre anche eventuali correttivi.
L’art. 18, comma 1, del Regolamento del consiglio comunale prevede che “..Il Presidente è tenuto a convocare la commissione nel termine di 10 giorni dalla richiesta del Sindaco o di 1/3 dei componenti, inserendo all’ordine del giorno anche gli argomenti dagli stessi richiesti”.Non solo non è stata convocata la commissione dei tempi regolamentari ma, a fronte della nostra richiesta, effettuata in data 3 marzo, abbiamo ricevuto risposta di diniego solo oggi, apprendendo che c’era una lettera del Presidente Caruso (datata 7 marzo) che spiegava i motivi della non accettazione con argomentazioni come questa: “L’audizione di un comitato rientra al contrario nella fattispecie degli istituti di partecipazione della cittadinanza cui spettano altre tipologie di interventi nello svolgimento dell’azione pubblica come ad esempio la presentazione di petizioni. L’audizione è, pertanto, consentita in presenza di associazioni iscritte all’apposito albo che proprio in ragione di tale iscrizione godono di un percorso privilegiato di ascolto da parte degli organi del Comune.” Peccato che, in caso di presentazione di petizioni non sia prevista l’audizione di comitati e peccato che, viceversa, nelle commissioni consiliari fino ad oggi siano stati spesso auditi (giustamente) comitati non iscritti all’albo delle associazioni (a titolo di esempio: il Comitato Alluvionati, il Comitato Rio Maggiore, ecc…)In testa a questo gruppo di politici allergici al confronto democratico, assieme al Presidente del consiglio comunale Caruso (PD) e alla Presidente della VII Commissione Agostinelli (PD) c’è però secondo noi ancora una volta la Vicesindaca Camici (PD) che proprio non ce la fa ad affrontare pubblicamente i problemi del mondo della scuola. Ancor più grave questo atteggiamento se pensiamo che la stessa Camici avrebbe anche la delega alla partecipazione. Per completezza di informazione segnaliamo che non è neanche la prima volta che il regolamento viene arbitrariamente interpretato per non dare voce alle opposizioni. E durante i consigli si sono pure verificati casi di errata interpretazione di norme basilari del regolamento, tanto per ribadire che questo modus operandi pare essersi ormai consolidato.
Chi non è in grado di confrontarsi con i lavoratori della scuola pubblicamente e lo fa solo nelle segrete stanze non è a nostro parere adeguato a ricoprire il proprio ruolo”