“Il fallimento di questa amministrazione sulla gestione dei rifiuti avrà gravi ripercussioni sulla città”, il comunicato stampa a firma Movimento 5 Stelle Livorno
“Siamo giunti all’ultimo colpo di teatro di Salvetti nella telenovela sull’inceneritore: il sindaco protempore, dopo aver flirtato fino a pochi giorni fa con il gruppo di Ercolini, ha giustificato l’interruzione della collaborazione con l’autorevole realtà di Rifiuti Zero, inscenando una rancorosa fuga.
Un episodio mediatico che rappresenta pienamente la debacle di un percorso partito 4 anni fa che ha riportato la città indietro nel tempo: un tempo nel quale un inceneritore di mezzo secolo fa continua ad essere indispensabile per la città (e qualcuno sta facendo in modo che lo sia per almeno altri 3 o 4 anni), ma soprattutto per tutte le altre città e province del nostro ambito territoriale che vengono bellamente a bruciare i loro rifiuti qui da noi.
Si arretra quindi con la percentuale di raccolta differenziata che è oggi ben sotto il 65% previsto per legge, contro il quasi 70% del 2019, quando ad amministrare la città c’eravamo noi: sì, proprio gli “odiati” 5 stelle, dei quali il Sindaco non perde occasione di dire peste e corna ogni volta che ne ha occasione, ma che evidentemente avevano scelto personale più capace e più presente per guidare Aamps.
Sull’inceneritore non vogliamo farne una questione meramente ideologica: siamo estremamente pratici e sappiamo molto bene quanto sia importante mettere sul medesimo piano il rispetto della salute, dell’ambiente e il lavoro.
Per questo risulta veramente inaccettabile avere un sindaco che contrappone strumentalmente il lavoro ad altri diritti fondamentali per la cittadinanza e la cosa più grave è che lo fa soprattutto per mascherare il suo personale fallimento in questo mandato. Un sindaco dovrebbe unire e non dividere la città.
Se si fosse continuato sulla linea da noi tracciata con la progettazione di un impianto di trattamento meccanico e biologico dei rifiuti, a quest’ora non solo non ci sarebbe più stato bisogno dell’inceneritore ma, da quel punto di vista, il numero degli operatori che sarebbero stati impiegati sul progetto di allora sarebbero stati quasi il doppio rispetto a quelli presenti oggi nello “Struggino”.
Avremmo avuto un minore impatto ambientale, maggiore forza lavorativa, maggiori introiti per Aamps, andando recuperare la maggioranza dei materiali di valore che oggi compongono il rifiuto indifferenziato, riducendo così ai minimi termini il rifiuto da smaltire e quindi i relativi costi, aumentando invece i ricavi.
Questi impianti che impattano meno sull’ambiente li facciamo invece fare a delle province vicine, che evidentemente hanno amministratori più lungimiranti a cui interessa la salute dei propri concittadini e il lavoro.
La cosa che ci preoccupa non poco è che la situazione che si è venuta a creare rappresenta e rappresenterà un vero e proprio fardello per la città che non sarà facile dirimere anche nei prossimi anni: una eredità pesantissima che qualcuno si troverà a gestire con una AAMPS di nuovo in difficoltà economica e un cospicuo aumento della Tari”