Comunicato stampa a firma Alessandra Rossi – Rappresentante del Gruppo Territoriale M5S Livorno
“Sembra incredibile, ma il segretario del PD Federico Mirabelli insiste nel ripetere che non ci sarà alcuna colata di cemento nel nuovo Piano Strutturale. La verità è che il PD si trova in grossa difficoltà perché è impossibile giustificare ai cittadini la bocciatura di tutte le osservazioni presentate al Piano strutturale, supportate dai 108 emendamenti nostri e dei nostri alleati, che chiedevano di ridurre il perimetro del territorio urbanizzato. Osservazioni tutte rigorosamente respinte dalla maggioranza.
Mirabelli, nel tentativo di difendere l’indifendibile Piano Strutturale, tira fuori numeri in modo del tutto strumentale. Per i cultori della materia, entriamo dunque nel dettaglio.
Il segretario del PD parla di 103 ettari di nuovo territorio urbanizzato quando in realtà sono 133, come si desume dalla relazione ambientale allegata al nuovo piano. Il 50% di questi è costituito da “aree rurali, seminaturali, naturali”, non soggette ad artificialità. I numeri negli atti dicono questo, testualmente.
Oltre a questi 133 ettari, ci sono ulteriori 17 ettari (168.950 mq) di nuove edificazioni previste fuori dal perimetro del territorio urbanizzato, di cui oltre 120.000 mq in area di Puntone del Vallino, quella che (usiamo parole del PD) era stata “sbianchettata” dal Movimento5Stelle; il che significa, in termini meno scolastici e banalizzanti, che noi rifiutammo nuove cementificazioni in aree verdi a pochi passi dal torrente Ugione, già approvate da precedenti amministrazioni PD.
Cemento che invece ricompare magicamente nel Piano Strutturale 2023 in questi termini: “Diversamente dal PS vigente, al dimensionamento del territorio urbanizzato la variante al PS associa anche un dimensionamento nel territorio rurale..pari a 168.950 m2, quasi esclusivamente di nuova edificazione (158.850 m2) e in particolare a 123.500 m2 di nuova edificazione industriale – artigianale..” Questa previsione, sempre secondo la relazione ambientale allegata al Piano Strutturale PD, costituisce “l’elemento di maggiore criticità, localizzandosi in un territorio rurale di particolare valore ecosistemico”
Pensiamo che su questo non ci sia da aggiungere altro.
Volendo fare un paragone, il dimensionamento del piano strutturale PD, sommando quello previsto nel perimetro del territorio urbanizzato e quello al di fuori (come Puntone del Vallino) sfonda il tetto dei 2 milioni di mq (2.000.950 per la precisione), quando erano 1.923.732 mq nel piano M5S, di cui 863.000 mq di riuso, che si riducono a 797.000 mq nel piano del PD.
I numeri parlano della antitetica cultura di attenzione verso il territorio tra PD e M5S.
Mirabelli omette ovviamente di dire che il piano M5S prevedeva premialità per chi si impegnava a sfruttare il riuso dell’esistente. Si prevedeva il consumo zero di territorio e la conseguente conferma dei limiti della città urbanizzata. Nel Piano Strutturale PD non esiste niente di tutto ciò.
Mirabelli appare poco credibile anche quando si lagna della grande distribuzione tentando di strizzare l’occhio al piccolo commercio di vicinato, quando ricordiamo Salvetti pochi mesi fa che tagliava il nastro felice al nuovo centro commerciale di Porta a Mare, dove sono presenti marchi della grande distribuzione nazionale e multinazionale.
Ricordiamo inoltre al Segretario PD gli 88.500 mq di superficie del nuovo ospedalino che va ad occupare ulteriore suolo permeabile al Parterre. Anche questo è consumo di suolo vergine. Così come è impossibile dimenticare i 1.776 mq di Cubone che fagocitano altro suolo permeabile, all’interno del perimetro di territorio urbanizzato.
Non può che suscitarmi una reazione di stupore infine l’accusa mossa da Mirabelli al Movimento5Stelle di aver fatto “regali ai privati” visto che il Piano Operativo PD contempla una serie di previsioni di partenariato pubblico-privato di beni pubblici di enorme rilevanza: il Palamodigliani, gli Hangar Creativi, l’Ippodromo, l’Arena Astra, le baracchine sul lungomare, alcuni dei quali addirittura previsti come partenariati di iniziativa privata: cioè il privato presenta un suo progetto su un immobile/area e gli eventuali concorrenti dovrebbero proporre il rialzo su quella offerta iniziale e su quel progetto. Emblematico è il recente caso dell’affidamento del Palamodigliani in cui l’unico concorrente rimane anche il solo soggetto che ha fatto la prima offerta e vince la gara in solitaria. Di esempi simili, se verrà approvato il Piano Operativo, ne potremmo vedere molti.
Consiglierei a Mirabelli di riguardare meglio in casa propria, troverà molto materiale su cui riflettere approfonditamente, che probabilmente è sfuggito a lui, al sindaco Salvetti e all’Assessora Viviani, come lo Statuto Comunale all’articolo 4 lettera p: “Lo sviluppo urbano, edilizio ed infrastrutturale avviene nel rispetto delle risorse dell’ambiente, del territorio e dei valori umani e sociali dei cittadini. Il Comune riconosce la salvaguardia del patrimonio ambientale come valore e condizione essenziale per la salute delle persone”