Comunicato stampa a firma del Gruppo Consiliare di Livorno Civica
“Nella notte tra il primo e il 2 luglio, nella Casa Circondariale di Livorno – sezione di Media Sicurezza-, un ragazzo di 35 anni, padre di 3 figli ha tentato di suicidarsi all’interno della propria cella, per poi morire poco dopo nell’ospedale di Livorno.
Era in carcere da 20 giorni.
Morti che colpiscono i più fragili, le persone in difficoltà, coloro che sono sotto la tutela dello Stato.
Nel 2022, furono accertati 85 suicidi, oggi, siamo a più di 50 vittime, vittime dello Stato, uno Stato che non ha saputo prendersene cura, come dovrebbe, come scritto nella Costituzione, come scritto nell’ordinamento penitenziario.
Per non parlare degli atti di autolesionismo quotidiani, mai registrati.
Com’è possibile che ci siano sezioni, come quella di media sicurezza delle Sughere, completamente fatiscenti, con crepe nei muri, topi che girano ovunque, zanzare, insetti, muffa.
In tanti, in questi anni, hanno fatto sentire la loro voce: dalle Camere penali, al mondo del Terzo settore, alla figura del Garante, all’assessore alle politiche sociali.
Oggi, di nuovo, chiediamo che vengano chiuse le sezioni pericolanti e aperti i nuovi padiglioni, le aree per la risocializzazione e la caserma per l’alloggio della polizia penitenziaria.
Il sistema carcere non può rispondere a eventi tragici di questo tipo con più rigore e una chiusura maggiore verso l’esterno.
Abbiamo proposto come Livorno Civica di svolgere il prossimo Consiglio Comunale all’interno delle Sughere, in estate, periodo ancor più critico per la popolazione detenuta per il caldo e il sovraffollamento, la mancanza di personale e per la sospensione della maggior parte delle attività.
Il carcere, per chi lo vive e per chi ci lavora, non puo’essere luogo di sofferenza, abbiamo il dovere civico di alleviarla, arginarla e non restare indifferenti, a ciò che accade nella nostra citta’, che non può essere, soltanto, la città delle persone libere, ma deve essere anche la città delle persone recluse.
Tra le prime iniziative che hanno caratterizzato il nostro percorso politico, c’è stato l’incontro con Ilaria Cucchi, nel gennaio scorso, un confronto che continua anche oggi, soprattutto in questi momenti così delicati.
Noi, come soggetto politico e civico continueremo a vigilare sulla situazione e chiederemo di poter fare visite cadenzate, in linea con il mandato di Andrea Raspanti, nostro assessore, che nella passata legislatura, ogni sei mesi, è andato a far visita all’istituto riportando indietro, ogni volta, criticità da risolvere.
Solleciteremo la giunta comunale a creare o implementare, laddove già presenti, i progetti che riguardano il “dopo le mura” e a lavorare sui domicili per i senza fissa dimora che sono costretti a vivere in carcere perché non hanno un posto dove abitare.
Se è vero che il grado di civiltà di un Paese si misura osservando la condizione delle sue carceri, le circostanze ci impongono di agire in questa direzione, adesso”