Comunicato stampa a firma Gruppo consiliare Movimento 5 Stelle
“Il messaggio che il Governatore della regione ha voluto trasmettere è che “senza nuovo ospedale al Parco Pertini” i livornesi dovranno per forza ricorrere a Cisanello dove, lascia intendere, potrebbe pure dirottare i fondi regionali ora destinati al nuovo ospedale di Livorno.
Questo ci lascia veramente basiti. Anche se si tratta dello stesso Giani che parlava di carri armati per imporre un gassificatore (o un mega inceneritore) su un territorio toscano a sua scelta, noi ci aspettiamo sempre qualcosa di più, o qualcosa di meno ingiusto e arrogante da parte di chi dovrebbe rappresentare i cittadini in una istituzione importante come la Regione Toscana. Ed invece ci troviamo sempre allo stesso atteggiamento supponente e profondamente allergico alla democrazia al quale Giani sta tentando di farci abituare. Noi però rifiutiamo di abituarci ad un simile livello di falsità nei confronti dei cittadini e ci limiteremo a ristabilire alcuni elementi di verità: si vuol far passare la narrazione che i proponenti del referendum dicano di no a qualsivoglia progetto e in questo modo dicano no anche a delle importanti risorse pubbliche!
Questo è evidentemente falso perché il comitato ha dichiarato a più riprese che la sua posizione è quella di un nuovo ospedale all’interno del perimetro dell’attuale, senza ulteriore consumo di suolo e quindi salvaguardando l’intero Parco Pertini.
Ricordiamo poi che il referendum senza quorum, massimo strumento della partecipazione democratica, è previsto dallo Statuto del Comune a seguito di una importante modifica avvenuta durante la precedente amministrazione con voto unanime (quindi anche con il voto del PD, incluso Caruso, e degli attuali assessori Cepparello e Raspanti, all’epoca consiglieri di opposizione).
Il PD sta rinnegando sé stesso? O avrà la forza di farsi sentire dal Sindaco che sostiene che “i giochini dei referendum hanno l’unico scopo di fare opposizione dell’amministrazione”?
Infine anche dal Sindaco ci aspetteremmo un atteggiamento di maggiore maturità politica e non sempre le solite polemiche da tifoseria, della serie “o con me o contro di me”.
Il referendum non è un “giochino” ma uno strumento di democrazia diretta da tenere nella massima considerazione”