Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa a firma Alessandro Perini (Lega)
“Alla base della Nuova Ribotteria Organizzata c’è un progetto “culturale” – guidato da alcuni impresari della movida e sostenuto dall’amministrazione comunale che alla Fortezza organizza i propri eventi – che ha trasformato il parco in birreria e panineria a cielo aperto.
La gestione dei privati è appena cominciata, ma le foto e i video di queste sere danno già di che preoccuparsi ai residenti della Venezia. Quella documentata è una mandria di persone, presumibilmente alterate, che urla, schiamazza e intona cori; che pur di non fare neanche due passi a piedi si fa beffe della ZTL lasciata (volutamente?) senza telecamere dall’amministrazione comunale. Una situazione che si protrae ben oltre gli orari consentiti. In alcune strade sono stati deliberatamente rovesciati i bidoncini del porta a porta. Insomma, siamo all’inizio, ma abbiamo già tutti gli ingredienti per una bella insalata anarchica; dove, tuttavia, mi chiedo ancora a chi spetti il ruolo del tonno, tra i vari soggetti che (sarebbero) preposti al controllo.
Non condivido il tentativo di alcuni di sfruttare le regole anti-covid per perseguire un secondo fine, il diritto al rispetto e alla tranquillità dei residenti. Non serve un pretesto, perché si tratta di diritti che hanno già piena dignità e legittimità e, come tali, devono essere garantiti ai cittadini. Una cosa, però, è certa: se l’area intorno alla Fortezza Nuova è già zona franca dalle regole, figuriamoci quale sarà la situazione una volta che saremo tornati alla normalità.
Se per ciò che è legato all’organizzazione interna il sindaco non ha responsabilità, fuori dalla struttura il primo cittadino non mi sembra stia riuscendo a perseguire pienamente l’interesse comune; anzi, sembra di assistere ad una sorta di sponsorizzazione della Nuova Ribotteria Organizzata.
Siamo tutti desiderosi di riconquistare la nostra libertà dopo un anno e mezzo di limitazioni, ma, proprio per questo, giova ricordare che la libertà di ognuno finisce dove comincia quella dell’altro.Se così non fosse, il ritorno della libertà non sarebbe per tutti, ma solo per alcuni in danno degli altri. Si può e ci si deve divertire nel rispetto degli altri. Si deve poter perseguire il profitto, ma, anche qui, nel rispetto degli altri e delle regole.
La situazione già critica del quartiere ora rischia di peggiorare vorticosamente, quello che si chiede è una presenza ed una attività di controllo più serie da parte degli organi preposti.”