Comunicato stampa a firma Potere al Popolo
“Con la caduta del governo Draghi, nel contesto di una crisi gravissima, ci siamo ritrovati, in pieno periodo estivo, a dover raccogliere 60.000 firme in brevissimo tempo, solo per poter presentare la nostra candidatura alle elezioni.
È stato un successo: Unione Popolare è stata l’unica forza politica di sinistra, fra quelle costrette a raccogliere le firme, ad avere raggiunto l’obiettivo della candidatura in tutti i collegi del paese, sia per la Camera che per il Senato, e questo per noi è stato un grande risultato, segno di una presenza organizzativa diffusa, che è premessa decisiva per gli impegni di questo autunno di lotte.
Ci riteniamo parzialmente soddisfatti dei risultati di voto, che nonostante i tempi strettissimi con cui ci siamo organizzati e candidati, sono stati circa 403.000 a livello nazionale; dato migliore al risultato del 2018, a fronte di circa 4.000.000 di voti in meno espressi. A Livorno: Unione Popolare ha ottenuto il 4% di voti, percentuale fra le migliori in campo nazionale. Per questo, innanzitutto ringraziamo coloro che hanno scelto di riporre la propria fiducia in noi e nel nostro programma, evitando il meccanismo del ‘voto utile’ e l’astensionismo.
A prima vista sembra chiara la sconfitta di tutti coloro che magnificavano il governo Draghi e le qualità sovrumane del premier. Le forze più premiate sono infatti quelle che si sono differenziate, almeno a parole, dall’esaltazione acritica della sua figura e del suo operato.
Grave la battuta di arresto del Partito Democratico, che in città perde a destra nei confronti di Calenda, sicuramente più credibile nel sostegno cieco a Draghi e, nel tentativo di frenare un’emorragia di voti di sinistra al di fuori della sua alleanza, regala consensi ad una formazione politica, SI, che a Livorno ha perso tutti i suoi militanti e organizzativamente non esiste. Un capolavoro!
Sicuramente significativo il risultato del M5S, nonostante la massiccia perdita di consensi rispetto al 2018, frutto di una politica più che discutibile, specie nella prima esperienza di governo, e avversa a quelle speranze di rinnovamento che avevano intercettato. Resta il fatto che, persi già nel 2019 molti voti verso la destra e l’astensione, con una politica che è venuta caratterizzandosi come progressista, il M5S, sia sul piano nazionale che a Livorno (dove conferma intatta la sua forza del 2019) è riuscito a tenere ed uscire, dalla prova elettorale, a testa alta, pur essendo stato oggetto di un attacco concentrico da parte della stampa mainstream e accreditato, nei mesi scorsi, a percentuali molto basse. E’ nostra speranza che questa nuova linea si consolidi, superi incertezze tuttora presenti e consenta prospettive di intese future”