Comunicato stampa a Firma Costanza Vaccaro, Gianluca Di Liberti, Vito Borrelli sul nuovo ospedale
“Sul nuovo ospedale, i nodi più importanti da sciogliere sono ancora tutti senza risposta”
Il 28 ottobre sarà presentata in Consiglio comunale la Variante urbanistica necessaria per costruire il nuovo monoblocco ospedaliero al Parco Pertini. Ci auguriamo che il sindaco che vuole concentrare in un piccolo lembo di città, oltre al nuovo presidio, anche innumerevoli attività di valenza urbana, sappia offrire risposte convincenti ai tanti dubbi che preoccupano i cittadini.
Chi ripagherà la città di Livorno della cancellazione dei nuovi padiglioni, strutture d’uso collettivo e beni immobiliari in ottimo stato, ricchi d’impiantistica e d’attrezzature, realizzati negli ultimi trent’anni che, ad un calcolo sommario, valgono per la parte muraria più di 40 milioni d’euro?
Sono stati decisi gli indirizzi per la riutilizzazione di tutte le volumetrie che saranno abbandonate?
Sarà sollecitata una revisione della procedura VAS tenendo conto di tutte le funzioni che si andranno a sovrapporre in quel comparto urbano, anziché ridurre l’analisi al semplicetrasferimento del presidio ospedaliero? Sono stati individuati i parcheggi necessari per legge, utili come strette pertinenze funzionali al servizio erogato, da reperire vicino ai luoghi ove s’effettua la prestazione pubblica, e non certamente in aree troppo distanti, ubicate in altre zone della città?
È stata studiata la necessaria viabilità per l’accesso da parte di un’utenza che in futuro si moltiplicherà notevolmente rispetto alle presenze attuali che si limitano all’uso esclusivo del presidio ospedaliero?
È stato definito l’impatto delle opere sulle falde, sull’assetto idrologico complessivo, sul sistema di collettori che rappresentano gli sbocchi d’uscita delle acque piovane per una vasta zona cittadina, con la principale linea di displuvio naturale che sarà sbarrata dal previsto garage sotterraneo?
È stato calcolato l’importo finale delle immani spese necessarie a condurre a buon fine quest’operazione scellerata?
Sommando ai costi (pur sottostimati) del nuovo manufatto, il valore pari alla distruzione d’un patrimonio collettivo cospicuo (frutto di grandi investimenti pubblici fatti negli anni), nonché i costi delle opere urbane consequenziali, dalla realizzazione d’un nuovo parco, alla imponente viabilitàlocale da ricostruire; dalla creazione di nuovi parcheggi esterni, alle opere necessarie a scongiurare il rischio idraulico, alla riallocazione in altro sito delle attività esistenti che dovranno traslocare?
Attendiamo, ragionevolmente, poco fiduciosi”