di Giorgio Billeri
Lo sport è l’arte di accarezzare l’impossibile. Di credere alle chimere, di afferrare l’instabile materia dei sogni. La Pielle lo ha fatto. Ha sognato, lottato, carezzato l’impossibile per 40 minuti. Ha guardato la parete del sesto grado che aveva davanti a sè, senza tremare. Ha scalato a mani nude la montagna Herons Montecatini, giocandosela in sette contro dieci, con Zahariev e Venucci fuori, con Donzelli in campo per onor di firma. Dopo il disastro contro Roma, dopo l’ora più buia della contestazione, dello strappo con la propria tifoseria poteva essere una mattanza, la serata lucchese del Palatagliate. E invece guarda com’è lo sport, bello e imprendibile, figlio del cuore e non solo della tecnica e della potenza fisica. La Pielle, a 54 secondi dall’ultima sirena, era avanti di due punti (69-71). Era andata sotto tante volte, anche in doppia cifra, e tante volte aveva risalito la parete a mani nude. Con la stratosferica prestazione di Leonzio, 28 punti e un piglio da condottiero, con l’immensa classe di Bonacini (21), con la garra operaia di Paesano, i rimbalzoni di Vedovato, la difesa di Campori e Del Testa, il sacrificio di Donzelli. Montecatini ha potuto ruotare dieci uomini di pari livello, talenti come Benites, Sgobba, Dell’Uomo, Arrigoni, il colosso ucraino Kluyhcnyk, molto più facile scriverne il nome che marcarlo. Eppure la Toscana Legno è sempre stata lì, incollata al suo sogno, finalmente la squadra tutta cuore e ardore che il suo pubblico vuole. Fatale che, nella volata finale, la spia rossa della fatica abbia annebbiato la vista ai livornesi e premiato gli Herons. Cepic ha perso una palla sanguinosa, l’ucraino con un’azione da quattro punti ha riportato in vita Montecatini, poi nella giostyra dei falli tattici e dei tiri liberi la Pielle ha alzato bandiera bianca (80-75). Resta negli occhi una prestazione di enorme significato, perchè significa che Campanella ha in mano un gruppo vero, una squadra viva. Che ha prevalso a rimbalzo (36-31), tirato ancora non benissimo (24/55) ma meglio che contro Roma. Troppe palle perse, a voler cercare il pelo nell’uovo, ma in una serata di totale emergenza non era semplice essere lucidi. La notte lucchese riconsegna a chi la ama una Pielle vera, forte, solida. Che adesso deve mettere a posto i tasselli mancanti (lo straniero, anzitutto) per ripartire. Accarezzando l’impossibile: ora sa che si può.
HERONS: Sgobba 16, Natali 6, Chiera 7, Benites 9, Dell’Uomo 10, Aminti, Klyuchnyk 14, Trapani 5, Mastrangelo 5, Giannozzi, Arrigoni 8, Fernandez. PIELLE: Cepic 3, Paesano 10, Del Testa 3, Donzelli, Leonzio 28, Vedovato 7, Campori 3, Bonacini 21, Zahariev, Venucci, Baggiani
Foto:Simona Marzi