di Fabrizio Pucci
Nove vittorie su dieci partite disputate.
E in oltre metà di queste dieci gare la Libertas non ha potuto schierare il roster al completo. Ora Fantoni, ora Ricci, ora Saccaggi hanno marcato visita e così Andreazza ha dovuto via via fare i conti con rotazioni ridotte senza per questo inficiare il rendimento dei suoi ragazzi.
E questo è segno evidente che l’organico consegnato dal presidente Consigli nelle mani del tecnico di Montebelluna è di prima scelta. Tuttavia, c’è la velata sensazione che al derby la LL arrivi peggio dei cugini. Sul piano del morale, non ci sono problemi: il successo contro Vigevano ha caricato squadra e ambiente in un modo pazzesco. Semmai i problemi potrebbero essere di tenuta. Gli amaranto appena quattro giorni fa si sono spremuti per ribaltare la partita contro la Elachem e potrebbero non sopportare il peso ‘psicofisico’ della stracittadina.
Tutto questo sebbene il derby sia una partita che dal punto di vista mentale si prepara da sola. Di fatto, però, la Pielle è squadra da corsa che abbina freschezza (Rubbini, Diouf, Lo Biondo) a chili (Lenti) per cui la Libertas dovrà restare concentrata per tutti i 40’ per non sciogliere le briglie dei biancoblù. La partita, comunque, si annuncia spettacolare non fosse altro per il contorno. Gli oltre cinquemila presenti annunciati certificano il definitivo rilancio del movimento cestistico cittadino. Un merito da ascrivere ad entrambe le società che – senza badare a spese – hanno allestito squadre in grado di primeggiare in questo campionato dalla formula tritacarne.
Nei fatti Libertas e Pielle stanno riproponendo lo schema che fu vincente nel florido periodo 1980/89 quando le sempre maggiori ambizioni dell’una o dell’altra inducevano il dirimpettaio ad attrezzarsi per rimanere al passo dell’avversario. In epoca recente il sasso nello stagno lo ha lanciato la Libertas con l’acquisizione del titolo sportivo di Serie B che ha messo la Pielle nella condizione di consolidare il proprio assetto societario, centrare dapprima la promozione nella stessa categoria, poi salvarsi e ora puntare al grande salto.
E così, da stasera non solo chi ha dai 45 anni in su conoscerà il significato della parola ‘derby’, perché questa sfida dell’Immacolata può sancire il vero punto di ripartenza della pallacanestro di casa nostra. A patto che le due tifoserie non si accontentino degli sfottò di giornata, ma puntino proprio come i loro club ad affermare la loro presenza al palasport anche quando l’avversario si chiama Borgomanero o Campus Varese. Altrimenti anche questa stracittadina resterà un fiore nel deserto.
Foto:Simona Marzi