di Giorgio Billeri
POWER SALERNO: Triassi, Mei 10, Misolic 9, Cappelletti 26, Kekovic 21, Saladini 4, Zampa 3, Chaves 10, Matrone 3.
PIELLE: Leonzio 26, Venucci 7, Klyuchnyk 13, Del Testa 9, Cepic 9, Bonacini, Hazners 14, Lucarelli 2, Campori, Vedovato 6.
Cambia lo chef, cambia il piatto. Turchetto, il nuovo coach, fa subito un piccolo miracolo: sotto per tutta la partita, la Pielle artiglia i supplementari e alla fine passa (90-89) in un finale drammatico. Vittoria di grandissimo peso specifico per la classifica, per la lotta playoff, carattere, attributi, voglia di lottare fino all’ultimo. Certo, non tutto è funzionato alla perfezione: nella prima parte di gara la difesa piellina non ha saputo arginare i colpi di una squadra, Salerno, baciata dalla Musa del canestro ma che ha sempre trovato molti, troppi spazi per far male. Il nuovo coach, certo, ha avuto soltanto nove allenamenti per capire la squadra e conoscere i suoi, ma l’atteggiamento del primo tempo è stato troppo morbido, quasi rassegnato, e la manovra in attacco sempre farraginosa, complicata, spesso forzata. Ma la reazione della seconda parte e dell’overtime è stata davvero da grande squadra: Leonzioeglio nella seconda parte, con quella reazione di nervi che ha avvicinato la Pielle anche a meno u show, ma anche Hazners, Venucci e tutti gli altri hanno saputo confezionare una piccola impresa, che potrebbe cambiare l’inerzia della stagione. Il tutto, senza Bonacini, in panchina solo per onor di firma.
E’ stato pane durissimo, in Campania. Salerno fa canestro sempre, comunque. Da sotto, da fuori, da casa sua. Una polverina magica sulle mani della Power, uno Tsunami che travolge la Pielle. Che non difende, è sempre in ritardo sulle chiusure difensive. Leonzio sutura la ferita con una striscia di nove punti, ma poi la ferita torna a sanguinare. Il montenegrino Kekovic è travestito da Dalipagic, ne segna dieci in un amen, quando alza la mano è una sentenza capitale. Chaves, l’argentino nato nella stessa città di Manu Ginobili, batte sempre sul primo passo Venucci e Del Testa. Insomma, una pioggia acida che costa subito un meno 11 (30-19), con gli arbitri che fischiano ogni sospiro della Toscana Legno. Turchetto ruota i quintetti, li alza e li abbassa, si affida a santa zona ma è l’intensità a fare la differenza: Salerno gioca con il sangue agli occhi, la Pielle sembra stordita, con la testa non completamente dentro il match. Nicola Mei, 40 anni, veterano di lungo corso, sembra un ragazzino e fa malissimo con le sue scorribande, e così la Pielle capisce che deve difendere di più, anche con le maniere forti, anche rischiando di caricarsi di falli. Kluychnyk si sveglia dal letargo e trova due canestri di mestiere, Venucci e Leonzio timbrano da oltre l’arco: piano piano, goccia dopo goccia, soffrendo e sbuffando, la Toscana Legno va al riposo limitando i danni (47-39). Certo, scorrendo lo scout le sei triple subite e i tre rimbalzi in meno dei campani non sono esattamente un bel segnale e nello spogliatoio Turchetto non avrà messo troppo zucchero nel thè dei suoi.
Qualcosa di meglio si vede, la palla finalmente arriva con più costanza nelle manone di Klyuchnyk, in pivot basso. La Pielle torna a meno 4 (54-50) ma poi è la difesa a collassare sotto lasciando troppo spazio a Cappelletti, un altro che vive una serata da favola da tre punti: Livorno torna a meno dodici, prima che Del Testa e Venucci trovino due tiri pesanti per il meno cinque. Insomma, la Toscana Legno va all’ultimo riposo sotto di otto (67-59) e di tempo per raddrizzare la baracca ce ne sarebbe ancora. Il gioco si fa duro, Leonzio continua a giocare: meno tre sul 74-71 a 6’30” dalla sirena. Bomba di Del Testa, meno uno a 4’25”: tutto riaperto, un altro finale da cardiologia. Subito Cappelletti confeziona una follìa da quattro punti (tripla più libero), proprio non è destino: la Pielle sbaglia tre triple consecutive e poi si fa cogliere in fallo in attacco di Vedovato che poi perde un’altra palla banale. E Mei punisce ancora: 83-78 a 2’25”. Leonzio, e chi sennò, con un’azione da tre punti riporta Livorno sotto di due a 1’20” dal the end. Due liberi di Hazners, a 42” dalla fine, impattano sull’83-83. Leonzio ha la palla per vincere, ma non va. Supplementari, la prima volta quest’anno per la Toscana Legno. Hazners incendia subito la retina, poi è battaglia gomito a gomito: tripla di Leonzio, Salerno stanchissima non trova più la strada del canestro. E la Pielle torna dal sud con due punti di platino.