Fischio d’inizio per la serie B, dopo 105 giorni di stop, riparte con la ventinovesima giornata di campionato.
Il Livorno affronta la sesta in classifica, il Cittadella di mister Venturato. In un clima surreale gli unici spettatori sono le forze dell’ordine, il personale della Misericordia, gli steward e i giornalisti.
Il Cittadella per guardare al piano di sopra, il Livorno per tentare il miracolo.
Lacrime per Antonio Filippini appena viene osservato un minuto di silenzio in ricordo delle vittime del Covid. Il pensiero lo riporta a quel 20 aprile dove il virus ha stroncato la vita della sua mamma.
Un Livorno un po’ a sorpresa quello che il tecnico mette in campo con la coppia d’attacco Ferrari Mazzeo. Non si vede il Capitano tra gli undici titolari, ma un lento Viviani.
Tra i pali vince il ballottaggio Plizzari, mentre a centrocampo Awua conquista un posto da titolare, ed è proprio al nigeriano che Filippini rivolge a gran voce le sue indicazioni maggiori.
Un primo tempo che scorre via tra poche emozioni e poche occasioni, ma il Livorno non si sottomette ai Veneti creando un paio di timide palle goal con i due attaccanti.
Ma la ripresa subito cambia il volto della gara, erroraccio di Viviani e l’arbitro Ghersini di Genova non ha dubbi nel decretare il calcio di rigore. E’ proprio l’ex di turno Manuel Iori che realizza al 50’ il vantaggio.
Arriva il cambio, Luci sostituisce un impresentabile Viviani, ma la musica non cambia e dopo soli dieci minuti arriva il raddoppio con Proia.
Il resto è solo noia fatta di un calcio inguardabile, di scelte sbagliate (Perché escludere Marsura ?) per l’ennesima volta e di una lunga agonia che ci accompagnerà per le prossime nove giornate. Fase 3 tutto è ripartito anche lo strazio del nostro calcio.