Dai Livorno. A Siena ti giochi il primato. Il calendario si è divertito a mettere di fronte le due squadre che fino ad ora hanno fatto meglio in questo girone E del campionato di serie D proprio all’indomani dell’aggancio in vetta: il miglior attacco contro la miglior difesa. Amaranto contro Bianconeri. Una sfida che torna dopo 6 anni e mezzo (era sconto diretto per la promozione in Serie B, stagione 2017/18) e che ha scritto pagine gloriose anche in serie A e in serie B.
Difficile stabilire chi possa avere la meglio. Di certo il 4-2-3-1 di Paolo Indiani ha effettuato il rodaggio ed è pronto per andare alla Robur Arena in cerca del colpo grosso. Il tecnico di Certaldo ha trovato la quadra e da centrocampo in su, il Livorno è davvero pericoloso. Probabilmente c’è da mettere a punto in modo definitivo la fase difensiva, ma se contiamo che la squadra è pressoché nuova e che siamo appena a metà ottobre, i margini di miglioramento ci sono tutti. Il Livorno si è preparato bene. Se la giocherà con la solita cintura di sicurezza a centrocampo composta da Hamlili e Bellini. E davanti il vertice alto sarà di nuovo lo scintillante Rossetti di questo autunno. Al Siena del tecnico Lamberto Magrini (giocò nel Livorno nella stagione 1990/91, ma fu condizionato da una serie di infortuni) mancherà il grande ex di giornata (Giannetti, in amaranto nel 2018/19, serie B), ma la cifra tecnica della Robur resta alta. Insomma: sarà big match a tutti gli effetti. In questo senso farà la sua parte anche la cornice di pubblico. Da Livorno partiranno in almeno 600. Tra le opposte fazioni non c’è grande feeling. Immancabile, quindi l’appello alla calma. C’è assoluto bisogno di vincere sul campo e basta nella consapevolezza che la sfida è importante, ma non decisiva. Certo: è il Siena ad avere tutto da perdere perché gioca in casa e uno scivolone darebbe il ‘la’ al primo tentativo di fuga del Livorno. Livorno che deve provarci. Per se stesso. Per la propria gente. Per il blasone (superiore a quello dei bianconeri), ma soprattutto per mandare un messaggio chiaro ed inequivocabile al campionato.
Foto Simona Marzi