In Italia l’emergenza sanitaria ha ampliato di molto l’area delle famiglie in disagio abitativo, non stiamo parlando solo di lavoratori che hanno perso il posto di lavoro (840 mila in tutta Italia secondo l’Istat) e i lavoratori in cassa integrazione (si stimano in 400mila) ma anche di buona parte della classe media, quella delle partite Iva o dei commercianti. Un disagio abitativo che ha gettato centinaia di migliaia di famiglie nel baratro dello sfratto per morosità.
Nella IX Giornata Nazionale “Sfratti Zero” , l’Unione Inquilini ha promosso iniziative in oltre 50 città italiane per chiedere un intervento strutturale sul settore abitativo.
“E’ indispensabile definire un Piano nazionale pluriennale di edilizia residenziale pubblica a canone sociale senza consumo ulteriore di suolo, basato su una rigenerazione urbana sociale che si coniuga con il fabbisogno reale dei cittadini e per questo abbiamo chiesto al Sindaco di Livorno e all’assessore Andrea Raspanti che ha partecipato all’iniziativa in Piazza Grande di predisporre inteventi urgenti a fine di fronteggiare l’ondata di sfratti che si avranno da gennaio 2021 se non darà prorogato il blocco degli stessi. Occorre trasformare i contratti di locazione a canone libero a canone concordato, il sostegno al passaggio dal canone a libero mercato a quello agevolato e un investimento di risorse sul recupero degli edifici pubblici in disuso al fine di creare nuovi alloggi popolari. Oggi attuare un piano abitativo pubblico è possibile: con le risorse del Recovery Fund, con il circa miliardo di euro di risorse ex gescal ancora oggi inutilizzato; con le risorse che l’Unione Europea potrà indirizzare per l’attuazione del punto 19 del Pilastro Sociale Europeo che indica le politiche abitative come uno dei principali principi sui quali intervenire a livello nazionale ed europeo”
La richiesta al Governo, tramite i Sindaci e Prefetti, è quella che dalle ingenti risorse derivanti dal Recovery Fund si investano adeguate risorse per consentire di rispondere efficacemente ad una vasta precarietà abitativa.
A livello locale all’amministrazione comunale è stato chiesto di promuovere iniziative per utilizzare la rigenerazione urbana per realizzare Edilizia pubblica negli edifici pubblici e privati vuoti come il palsazzo del picchetto in Piazza Guerrazzi, gli alloggi vuoti dell’Inps, Inail e Ministero del Tesoro, o Casa Firenze per fare alcuni esempi
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Livorno 10 ottobre 2020