Comunicato stampa a firma Potere al Popolo Livorno
“Controllo popolare sulla costruzione della Darsena Europa: siamo sicuri di voler affidare il progetto a unaditta che in passato ha visto moltissime indagini intorno ai lavori svolti?Questa la domanda che come Potere al Popolo Livorno ci poniamo. Ma andiamo con ordine.Prima di tutto vogliamo chiarire che questo nostro intervento è sorto perché riteniamo la Darsena Europaun’opera fondamentale per lo sviluppo economico della città di Livorno. La chiusura di moltissimefabbriche, la crisi, l’aumento della disoccupazione, stanno mettendo in ginocchio la città. L’ultimo poloindustriale rilevante e intorno al quale ruota tutta l’economia cittadina, è quello portuale, ma c’è bisogno dipiù spazi, maggiori banchine, e un dragaggio dei fondali. E tutto ciò deve essere fatto in fretta e bene.Ciò premesso, facciamo un breve riassunto: il 7 ottobre 2021 finalmente viene pubblicato il bando per lacostruzione della Darsena Europa (https://bit.ly/37F5ywv), un bando di circa 400 milioni di euro cheporterà nuova linfa per le attività portuali. A tal proposito il 7 febbraio 2022 il bando viene vinto da unConsorzio formato da 4 società:Fincantieri Infrastructure Opere Marittime S.p.A.Sales S.p.A.Società Italiana Dragaggi S.p.A.Fincosit S.r.l.Il 23 Marzo il Commissario nonchè Presidente dell’Autorità Portuale, Luciano Guerrieri, dovrebbe firmare ildefinitivo contratto con il Consorzio, per la realizzazione dell’opera che dovrebbe avere una durata di 4 annie mezzo circa (https://youtu.be/YXZTrpA6rrM?t=4908) come dichiarato il 9 Marzo in Terza Commissioneconsiliare dall’ingegner Pribaz.Proprio perché ci sta a cuore che l’opera sia realizzata presto e bene, siamo andati a fare una semplicericerca su internet delle società che si sono aggiudicate l’appalto, cosa che siamo certi abbiano fatto anchegli enti preposti oltre a richiedere anche le varie certificazioni dovute. Se per Fincantieri Infrastructure e laSales non si trovano episodi dubbi o discutibili nel loro pregresso, se non un solo episodio(https://bit.ly/3KUMMPN), un po’ più di precedenti risultano per Sidra (Società Italiana Dragaggi) esoprattutto su Fincosit che analizzeremo più nel dettaglio.- SIDRALa Sidra è incappata in un caso di indagini per illecito nel 2013 poi sgonfiatosi, nella costruzione del portocommerciale di Molfetta dove vennero tutti assolti e la Sidra pagò 52 mila euro per un illecitoamministrativo (https://bit.ly/3qeAutJ), anche se i costi dei lavori aumentarono molto rispetto a quantopreventivato. Da segnalare anche quanto accaduto rispetto ai lavori per il dragaggio del porto di Pescarache andò molto per le lunghe.- FINCOSIT E GRANDI LAVORI FINCOSITMa ovviamente parliamo di singoli piccoli episodi che in grandi aziende possono capitare. Quello che invecea noi preoccupa un po’ di più, sono i precedenti della Fincosit. E non tanto di questa azienda che ha unrating di legalità di 2 stelle su 3, ma della società che la possiede al 100% e cioè la Grandi Lavori Fincosit spa(https://bit.ly/3wb1iyZ). Le due società hanno lo stesso presidente (Salvatore Sarpero) e lo stesso Vicepresidente del CDA (Claudio Calabi) così come coincidono quasi del tutto gli organi di controllo e la societàdi revisione (KPMG).Ma quello su cui vogliamo concentrarci, sono appunto i precedenti della società Fincosit “madre”.ConcordatoPoco più di 3 anni fa l’agenzia di stampa AGI inseriva la Grandi Lavori Fincosit tra le aziende in crisi e in“concordato bianco” (https://bit.ly/3u3UaSb), parlava inoltre di 1.079 addetti, probabilmente si riferivaanche agli addetti delle controllate poiché da una visura camerale, al 30 settembre scorso, risultano solo 28addetti nella società. (https://bit.ly/3qcT2dM)( https://bit.ly/3MS0m8F).Il 5 luglio 2018 è stata presentata domanda per il Concordato preventivo n° 48/18. Il 12 Dicembre è statoregistrato il piano concordatario presso il Tribunale di Roma. Il piano prevederebbe il risarcimento totaledei creditori privilegiati e il 20% per i creditori chirografari. E’ prevista anche la cessione Seli Overseas e GLFUSA a Salini Impregilo, oltre alla costituzione della newco, Fincosit srl. Il 20 Novembre 2020 è statodepositato il decreto di omologa e il Tribunale di Roma ha nominato liquidatori giudiziali l’avvocatoD’Attorre e il dottor TisciniA Giugno 2021 sembra ancora in essere la presenza dei liquidatori come riporta questo articolo de Il Sole 24ore dove si parla della decisione di vendere una controllata della Grandi Lavori Fincosit(https://bit.ly/3MVNX3r).Colle di TendaIl primo episodio non rassicurante è quello relativo ai lavori al Colle di Tenda dove secondo delle indaginidella Procura i lavori non vennero realizzati in modo corretto.“Ci sono intercettazioni che parlano di un muro “tenuto su con lo sputo” e della paura “che ci scappi ilmorto”. […] Le indagini delle Fiamme gialle sono iniziate dopo aver scoperto che molto del metallo chearrivava al cantiere e che avrebbero dovuto impiegare per la realizzazione dell’opera, era rivenduto eportato via su camion come fosse un rifiuto, falsificando le bolle di accompagnamento. Poi è venuto tutto ilresto: si è scoperto che parte del muro di contenimento della montagna non era armato, che anche le paretidel nuovo tunnel non sono costruite in modo adeguato.” Questo si riporta nell’articolo di Repubblica nel2017 (https://bit.ly/3MRq9xA).Nel 2018 si chiusero le indagini sul mega cantiere del Tenda bis (https://bit.ly/3648diN). Riportiamo leparole del sito Cuneodice a fine 2020 (https://bit.ly/3qd4feJ), con questa ricostruzione: “Il processo vedeimputate 16 persone, accusate a vario titolo di furto, truffa aggravata, frode nelle pubbliche forniture efalso ideologico relativo ai documenti di cantiere. A rispondere dei reati contestati sono perlopiù dipendentidella Grandi Lavori Fincosit spa che si era aggiudicata i lavori, insieme agli incaricati dell’Anas e a variprofessionisti responsabili di supervisioni e consulenze.” Non sappiamo come si stia svolgendo il processo equali esiti siano sopraggiunti.Due mesi fa, a gennaio di quest’anno, il processo di primo grado si è concluso con cinque condanne(https://bit.ly/3icyIVG) tra i 3 e i 4 anni.Terzo Valico e TramviaNegli anni scorsi l’azienda si è aggiudicata anche l’appalto dell’Alta Velocità per il Terzo Valico(https://bit.ly/3tgZzpN) e quello per la tramvia a Firenze (https://bit.ly/3tiqe5F) i cui lavori vennero peròterminati dalla CMB per le precarie situazioni economiche di Fincosit che non riusciva a pagare le dittesubappaltatrici (https://bit.ly/3qe7nqy) (https://bit.ly/3qdfl3n).MoseMa la vicenda che ha avuto più risalto a livello nazionale fu quella relativa alla costruzione del Mose diVenezia e le relative indagini che portarono all’arresto dell’allora presidente Alessandro Mazzi. Mazzipresidente della società dal 2003, venne arrestato nel 2014 dove rivestiva il doppio ruolo di presidentedella Grandi Lavori Fincosit e di vice presidente del Consorzio Venezia Nuova. Al centro dello scandalotangenti e finanziamento ai partiti. La Procura accusava Mazzi di corruzione in concorso, finanziamentoillecito dei partiti e false fatturazioni quelle che servivano per creare fondi neri da dirottare alla politica.Mazzi patteggiò 2 anni e la somma di 4 milioni di euro, ammettendo di aver dato oltre 300 mila euro tra il2003 e il 2006 per finanziare le campagne elettorali (https://bit.ly/3KOaNIo).La FrancaNell’aprile 2015 partì un’altra indagine a seguito di un servizio della trasmissione Report(https://bit.ly/3MYYnzh) dove un operaio dichiarò: “Nella galleria La Franca abbiamo messo menocemento, e il rischio è che in quel tratto crolli” e molte altre dichiarazioni allarmanti su come vennero svoltii lavori per risparmiare cemento e soldi. Sul sito Umbria24, il 20 marzo 2019 si legge: “Il sostitutoprocuratore Michela Petrini ha chiesto il rinvio a giudizio di dieci persone, compreso Carlo Ferroni presidentedel Cda di Grandi lavori Fincosit, per frode in fornitura pubblica e attentato alla sicurezza dei trasportipubblici […]Davanti al gup si difendono anche Giorgio Mazzi e Vito Alfonso Gamberale, che si sono succedutialla Grandi lavori Fincosit come rappresentanti legali: per loro la pubblica accusa chiede il processo pergestione di rifiuti non autorizzata, reato di cui devono rispondere anche Ferroni e Petrucci. Durante leindagini condotte dall’Arma, anche col Ros, sono stati trovati 200 metri cubi di rifiuti speciali non pericolosirinvenuti nell’area di cantiere di Sostino (Foligno) e pure fanghi prodotti da trattamenti delle acque reflueindustriali rinvenuti all’interno della vasca di decantazione. Che non avrebbero dovuto trovarsi lì..”Università di PisaNel 2020 c’è stata anche una causa tra l’Azienda Regionale per il Diritto allo Studio Universitario di Pisa e laGrandi Lavori Fincosit (https://bit.ly/3qdUAEz) che con la sentenza di primo grado 834 del 2020 pare abbiacondannato la Fincosit a risarcire per 20 mila euro più le spese processuali, l’azienda universitaria pisana.DanimarcaUn ultimo episodio significativo della Grandi Lavori Fincosit è l’appalto vinto nel 2017 in Danimarca per lacostruzione del ponte Storstrømsbroen che collega le isole della Zelanda e l’isola Falster. Un’opera dadiverse centinaia di milioni di euro. Il consorzio vincitore è composto da tre società italiane: Itinera,Condotte e Grandi Lavori Fincosit. Un ponte di 4 chilometri per auto, bici e treni che sostituirà quelloattuale costruito nel 1937.Ma come si legge su Irpimedia (https://bit.ly/3IqXE6I) alcune inchieste giornalistiche segnalarono che tuttee tre le aziende che componevano il consorzio erano coinvolte, direttamente o a causa delle indagini suiloro manager o ex manager, in importanti casi di corruzione in Italia. In seguito a questa inchiesta e ainterrogazioni parlamentari, scoppiò lo scandalo della destinazione di uso di soldi pubblici per aziende noncompletamente trasparenti soprattutto con informazioni taciute al momento della stipula del contrattopoiché aziende estere. In seguito a tutto ciò, apprendiamo dalla stampa danese (https://bit.ly/3u7KFla) cheCondotte e Grandi Lavori Fincosit, vennero estromesse dalla gara per casi di corruzione e pregressedifficoltà economiche e rimase soltanto Itinera del Consorzio iniziale e le altre 2 aziende con solo lo 0,01%.Questo stratagemma venne usato per non escludere l’intero consorzio con il rischio di dover pagare unrisarcimento da parte della Danimarca per la perdita dell’appalto (https://cphpost.dk/?p=95066).Anche il giornale Fagbladet3F ha riportato allarmato tale notizia (https://bit.ly/364sBAl) riguardo la famigliaMazzi.- SITUAZIONE SOCIETARIANel 2015 è stato nominato presidente di Grandi Lavori Fincosit, Vito Gamberale, manager con varie indaginialle spalle e finito anche nella lista dei sospettati per il crollo del Ponte Morandi nell’ottobre 2018 in quantoin passato presidente di Autostrade per l’Italia, ma non è stato rinviato a giudizio (https://bit.ly/3wfDI4c).L’attuale presidente di Fincosit srl e Grandi Lavori Fincosit, è Salvatore Sarpero, anche lui faceva parte deldirettivo del Consorzio Venezia Nuova. La Grandi Lavori Fincosit è posseduta all’80% dalla società DONA srlla cui presidente nel 2018 risultava essere Donatella Rocco, moglie di Alessandro Mazzi. Il restante 20%appartiene alla Italholding srl in liquidazione il cui presidente in passato è stato Giorgio Mazzi, fratello diAlessandro.Il vice presidente del CDA è invece Claudio Roberto Calabi, un nome molto noto all’interno delle grandiimprese, da sempre focalizzato sulla ristrutturazione e la crescita di aziende. E’ stato AmministratoreDelegato di grandi aziende italiane, purtroppo non sempre in modo fortunato, tra cui RCS Editori, Camuzzi, IViaggi del Ventaglio, Il Sole 24 ORE e Risanamento S.p.A. E’ stato membro del Consiglio di Amministrazionee Presidente del Comitato esecutivo di Banca Carige e membro del Consiglio di Amministrazione del SanRaffaele. Lo troviamo anche nelle aziende della famiglia Ligresti: Imco e Sinergia.Diversi “errori” sono stati commessi alla guida tra il 2005 e il 2009 de Il Sole 24 Ore(https://bit.ly/3wmW82K), e così scrive Il Fatto Quotidiano il 10 ottobre 2016:“Il Sole 24 Ore è stato gestito peggio della peggiore municipalizzata. Il presidente della ConfindustriaMontezemolo affida la società per la quotazione a un manager formidabile, Claudio Calabi, che ha giàguidato la Rcs-Corriere della Sera, dunque ha la giusta esperienza editoriale. Anche troppa: nel 2000,mentre con Rcs comprava in Francia la casa editrice Flammarion, Calabi fece un insider trading da manuale,comprando azioni Flammarion a 37-42 euro e rivendendole a 78 euro venti giorni dopo. Un guadagnuccioda 365 mila euro per arrotondare, forse lo pagavano poco. Fatto sta che la Cob (la Consob francese) lobeccò subito, e il presidente della Rcs Cesare Romiti lo mise alla porta in 48 ore. Nessun giornale scrisse unariga.” (https://bit.ly/3tctuQe)- SOCIETA’ DI REVISIONELa società di revisione delle aziende Fincosit e Grandi Lavori Fincosit è la KPMG, purtroppo anche nel campodi tali società, con una superficiale ricerca su Google, non è che ci siano notizie confortanti(https://bit.ly/3qdgkQS).- CONCLUSIONIDopo questa parte di “inchiesta” con fonti trovate in rete, adesso spetta a noi, come Potere al PopoloLivorno, una valutazione politica su tutte queste notizie.Quel che possiamo dire è, come ribadito inizialmente, l’urgenza e la necessità della Darsena Europa, maproprio per tali condizioni, non ci possiamo permettere di finire in un vortice di allungamento di tempi, dimancati pagamenti, di lavori fatti non in sicurezza e a regola d’arte, o in un aumento di costi. Non èsicuramente compito nostro mettere la firma sul contratto che sancirà i lavori e l’accordo tra AutoritàPortuale e Consorzio di queste aziende, quelle sono responsabilità tecniche e politiche che spettano alCommissario Luciano Guerrieri, ma ci sentiamo in dovere di chiedere che vengano esaminati questi casipregressi, sia quello danese che nelle altre parti d’Italia, per prendere la decisione migliore per la nostracittà. Noi restiamo allarmati da questi casi avvenuti in modo così frequente e a livello politico crediamo chedebbano essere fatte tutte le valutazioni del caso per non trovarsi con un porto bloccato o con lavori non anorma. E sicuramente non vorremmo dover dire tra qualche anno, che avevamo segnalato alcuneproblematicità rimaste inascoltate. Probabilmente non è neanche compito della politica cercare tuttequeste informazioni, ma il nostro metodo del “controllo popolare” si basa esattamente su questo, nelvigilare per la tutela dei cittadini le decisioni che le istituzioni prendono, questo è quanto crediamo, comePotere al Popolo, di dover fare. Auspichiamo dunque che ognuno si assuma le proprie responsabilità, manoi sicuramente non ci sentiamo rassicurati dall’esito del bando di gara con questo Consorzio”