Duro comunicato dei Bianconeri: “Nel 2019 il gozzo numero 5 era irregolare”
La Sezione Nautica Borgo Cappuccini l’ha presa con ironia e ha celebrato il compleanno del ricorso all’Uisp vecchio ormai dodici mesi. Ecco il comunicato ufficiale dei borghigiani
Finalmente, dopo circa un anno di tempo e a circa 30 giorni dall’inizio e la fine ufficiale della stagione remiera 2020, il nostro ricorso pendente davanti all’UISP cammina e dice le prime paroline…
In questi giorni è infatti un anno che abbiamo fatto ricorso al UISP per le misure irregolari dell’ex imbarcazione numero 5. Lo stesso giorno del palio , il 29 giugno 2019.
Dopo la sentenza a nostro favore dell’appello per portare alla verifica della barca, non abbiamo più saputo niente, come nei processi penali più scadenti e scandalosi, ove si attende semplicemente la prescrizione, per far sì che qualcuno si dimentichi di tutto.
Cioè, come purtroppo talvolta accade in Italia, si fa finire tutto senza una conclusione .… a tarallucci e vino.
Non si dia la colpa al COVID, mi raccomando …. si chiede di verificare una prua, una poppa ed i palamenti di un’imbarcazione.
Non si tratta certamente di mandare di un razzo sulla luna… nonostante oggi si faccia pure questo, in tempi piuttosto brevi, grazie all’aiuto della tecnologia moderna…
Questa verifica è per tutto il mondo del palio marinaro, che aspetta col fiato sospeso, non più e non solo per il Borgo ed per il Venezia, che sono le prime parti lese in questa situazione.
Abbiamo dovuto versare anticipatamente – come cauzione – 300 euro all’ UISP, non so quante società avrebbero rischiato di perdere 300 euro per un ricorso.
E’ il SISTEMA che non funziona, non c’entra nulla in questo caso nemmeno l’amministrazione comunale, che ha sollecitato più volte la risoluzione del problema.
Ci paragoniamo al Palio di Siena, di fama mondiale, ed alla Coppa dei Campioni del mondo del calcio, quando in realtà il Palio di degli asinelli di Vicopisano è decisamente molto meglio organizzato ed efficiente di noi.
Il problema non è più se la barca era o è diversa dalle altre 7, di proprietà del Comune di Livorno, che pure risultano tutte uguali tra loro.
Il problema era risolvibile il giorno stesso del palio, semplicemente tirandola in secco e verificandola con le tabelle delle misure e comparandola alle altre.
Il problema vero adesso è che per una semplice richiesta di verifica è passato un anno senza risposta, e nel frattempo la barca è stata pure restaurata e (forse irreversibilmente) modificata di nuovo, per renderla uguale a tutte le altre, eliminando così le tracce delle eventuali malefatte di qualcuno…
I tentativi di sollecitare questa semplice verifica e per arrivare ad una conclusione sono stati molteplici, ma sono stati tutti purtroppo vani.
Abbiamo chiesto aiuto perfino ad un avvocato, anzi a due.
La trasparenza, la correttezza, la sportività, ovvero i sani principi sanciti anche dalle carte remiere, che dovrebbero costituire la Bibbia delle gare remiere, sono svaniti così nel nulla, e con esse la verità su una storia che avrebbe dell’incredibile.
Visto quanto sopra, a mezzo della presente sollecitiamo nuovamente e per l’ennesima volta l’ UISP, perché ci dia comunque una risposta, e per riavere almeno anche i 300 euro, vista la situazione e perché al danno non si unisca la beffa.