Dove non arrivano la testa e la tecnica, arriva il cuore. Per ritrovare sul calendario l’ultima vittoria dell’Unione Sportiva Livorno il dito deve scorrere fino al 1° maggio, quando gli amaranto vinsero a Lucca contro il Tau grazie alla tripletta di Daniele Vantaggiato. 44 giorni dopo la squadra di Angelini torna a vincere e lo fa nella partita più importante della stagione. Lo stesso allenatore, alla vigilia del match, era stato chiaro: non importa come, adesso è necessario vincere. Non c’è altra opzione. Ed il Livorno, con tanta sofferenza, ha eseguito. Nel secondo tempo, Torromino risponde al gol del Pomezia e allo scadere della partita è Andrea Ferretti a procurarsi il rigore. É sempre il numero nove a prendersi sulle spalle tutte le tensioni e le responsabilità segnando dagli undici metri una rete che ha un peso specifico enorme per la squadra amaranto, liberando un urlo di gioia incastrato da un mese nell’anima dei tifosi. Angelini lo ha ripetuto molte volte, il problema del Livorno riguarda la mentalità. Di certo però, aver vinto una partita così complicata ribaltando il risultato all’ultimo minuto dimostra che, nonostante tutto, il cuore di questi ragazzi non è mai mancato. E le prove sono chiare: basta vedere la corsa di Ferretti dalla curva ospiti alla curva nord dopo il rigore realizzato. Il primo atto va nelle mani dell’Unione Sportiva Livorno. Adesso, restano gli ultimi, lunghissimi, novanta minuti di questa stagione infinita.
Pulidori 6: senza colpe sulla rete subita, viene chiamato in causa poche volte.
Milianti 6: rientra da titolare dopo mesi nel momento più critico della stagione. Risponde presente e salva sul finale del primo tempo un possibile secondo gol da parte del Pomezia. Livorno chiama, Milianti non si tira indietro. (6’ st, Franzoni 6: entra in partita con la voglia di aiutare i compagni e lottare su ogni pallone);
Giampà 5,5: contro il Pomezia la sua partita non è perfetta. Qualche imprecisione rischia di far male alla squadra;
Russo 6,5: si scrive Michele Russo si legge sicurezza. Pochi dubbi: qualunque sarà, nel futuro del Livorno ci dovrà essere questo giocatore;
Panebianco 5,5: anche per lui un ritorno in campo dopo qualche partita ai box. Bene nella prima parte di gara, cala invece nel secondo tempo. (31’ Petronelli 6: questo è il Petronelli che serve al Livorno. Entra e diventa in pochi minuti una grande preoccupazione per la difesa avversaria);
Gargiulo 6: preciso e puntuale. In mezzo al campo gioca una buona partita.
Pecchia 5,5: dopo molte partite giocate ad un ritmo alto, contro il Pomezia Pecchia resta nell’anonimato e non riesce ad incidere con tecnica e fisico come nelle scorse uscite. (Gelsi 6,5: non ci mette molto a rompere il ghiaccio e riesce a diventare uno dei protagonisti dell’assalto finale amaranto);
Apolloni 6,5: poco da fare, con lui l’avversario non passa. Soprattutto nel primo tempo, il numero quattro è stato fondamentale più volte per evitare le ripartenze del Pomezia. Corsa e determinazione, questo è l’atteggiamento giusto. (36’ st, Durante 6: bravo a rientrare in campo dopo tanto tempo e rendersi protagonista dei minuti finali amaranto);
Torromino 6,5: gioca nell’ombra per gran parte della partita. Poi, sente i tamburi ed i cori della Curva Nord e si ricorda perché indossa la numero sette e la fascia da capitano. Così, segna il gol del pareggio e serve la palla in area dalla quale nascerà il calcio di rigore.
Frati 7: se la difesa ha avuto i giramenti di testa, è soprattutto colpa sua. Il migliore nel reparto offensivo amaranto, senza ombra di dubbio. Frequenza elevata e tecnica. Frati è ovunque sul prato del Picchi. (31’ st, Giuliani 6: a sorpresa in panchina entra e dimostra il suo valore);
Ferretti 7: no, non siete finiti nel 1982 e la corsa non è quella di Tardelli. É il rigore decisivo realizzato da Andrea Ferretti dopo una partita complicata ed anonima. Non segnava da aprile. Dopo l’infortunio non è mai riuscito a tornare al meglio della forma. Per lui questo gol è aria fresca nei polmoni;
Angelini 6: si prende un gran rischio schierando la difesa a tre in un momento così delicato. Il Livorno soffre ma vince. Nel prepartita è stato chiaro: non è il momento per risolvere i problemi. La sua squadra adesso ha una sola missione, costi quel che costi: la promozione in Serie D.
Foto:Simona Marzi