Cambia il modulo, ma la musica è sempre la stessa. Due settimane dopo la sconfitta bruciante contro il Tau, l’Unione Sportiva Livorno è chiamata ancora una volta ad allacciarsi le scarpe per scendere in campo contro la W3 Maccarese. Passano i giorni ma il polverone che si è alzato al Picchi nel match del 15 maggio ha seguito gli amaranto fino a Tivoli. Nella partita contro i laziali infatti la squadra di Angelini non è riuscita a ribaltare tutte le critiche ricevute nei giorni che hanno preceduto la sfida. La reazione di rabbia ed orgoglio non è arrivata e dopo novanta minuti di sofferenza e scarsa lucidità il Livorno torna in Toscana con un pareggio tra le mani. Guardando il bicchiere mezzo pieno, grazie al 2-2 gli amaranto avranno a disposizione anche un pareggio per guadagnarsi la finale nel match di ritorno di domenica 5 giugno. La Maccarese però non farà una passeggiata sul lungomare labronico e servirà un altro Livorno per non mandare in onda un film che il prato dell’Armando Picchi ha già proiettato. E questa volta, riavvolgere il nastro sarebbe impossibile.
Pulidori 4: da rivedere il suo intervento sulla prima rete della Maccarese, male, malissimo nella seconda dove insieme a Russo ha dato la possibilità agli avversari di passare in vantaggio dopo una grave incomprensione;
Pulina 4,5: se contro il Tau era stato uno tra i più attivi, nella semifinale contro la Maccarese il terzino amaranto ha sofferto ogni discesa dei laziali. Poco reattivo anche in occasione del primo gol subito dal Livorno. (6’ st, Palmiero 6: prova a metterci una pezza ed in qualche modo ci riesce servendo l’assist per il gol di Torromino);
Ghinassi 5,5: torna in campo dopo tanto tempo in una sfida tutt’altro che semplice. Ancora in fase di rodaggio, deve ritrovare il giusto feeling con il clima della partita;
Giuliani 6: come Pulina, soffre nella fase difensiva. Quando attacca però prova sempre a rendersi pericoloso, in qualunque modo;
Russo 5: errare è umano. Russo è umano e dunque, anche lui, sbaglia. Il primo errore del difensore arriva nella fase più delicata del cammino del Livorno. Il sentiero è lungo e domenica 5 giugno servirà il Russo-amministratore che i tifosi hanno sempre visto;
Luci 5,5: partita confusa da parte del pilastro amaranto. In confusione nel primo tempo, prova a rialzarsi nel secondo. Il tutto condito da errori che da uno come lui nessuno si aspetterebbe;
Apolloni 6: sul gol di Vantaggiato c’è il suo zampino, ma nel corso della partita sembra scalare le marce. Resta comunque una pedina essenziale per questo ultimo tour de force. (35’ st, Gargiulo: SV);
Pecchia 6,5: l’unico che rispetta l’andamento delle prestazioni personali. Si scrive Pecchia ma si legge corsa e qualità. Nella confusione di Tivoli, è bravo a non cadere nelle provocazioni degli avversari e prova a spingere la squadra in avanti a testa bassa. (15’ st, Petronelli 5: entra in campo ma non in partita. Al Livorno serve quel Petronelli dell’ultima fase di campionato);
Frati 6: Angelini chiama e Frati risponde. E lo fa dando il massimo. Una delle uniche note positive di questo match contro la Maccarese. Bravo a creare confusione alla difesa avversaria in più fasi della partita. (30’ st, Bellazzini 5: come Petronelli, non riesce ad entrare nel clima della sfida. Il suo estro e la sua qualità non sono arrivati sul campo di Tivoli);
Torromino 6: torna e segna in acrobazia. Dopo un primo tempo dietro le quinte è il numero sette a portare il pareggio agli amaranto. Da uno come lui però tutti si aspettano molto di più.
Vantaggiato 6: la carica del Toro di Brindisi arriva a frequenze basse sul campo di Tivoli. Sbaglia due volte la scelta davanti alla porta e non è attivo nella manovra della squadra. Ma il tabellino parla chiaro: negli spareggi il Livorno ha giocato 5 partite e Vantaggiato ha segnato 6 reti. La sua firma c’è sempre, ma serve una penna più netta per lasciare l’impronta.
Angelini 5: dopo due settimane la squadra che arriva nel Lazio è poco lucida e reattiva. Il Livorno avrebbe avuto bisogno di una reazione totalmente differente. Ma domenica ci sono due risultati su tre.
Foto:Simona Marzi