Comunicato stampa a firma Lorenzo Cosimi candidato sindaco PCI
“Non posso che essere d’accordo con questo messaggio e al contempo dare tutta la mia solidarietà e vicinanza alla RSU del reparto tecnico del teatro Goldoni per aver esposto lo striscione che recitava ” CESSATE IL FUOCO, STOP GENOCIDIO” durante la prima della Turandot. Quanto sta subendo il popolo palestinese è un genocidio vero e proprio; 33.000 morti di cui donne, uomini e bambini, per non parlare dei feriti e dei mutilati, molte volte operati senza anestesia che in maggioranza sono bambini. Positivo è l’atteggiamento favorevole della stragrande maggioranza degli spettatori. Nessuno può o deve rimanere indifferente a quanto stanno subendo i palestinesi nella loro terra. Il sentire comune di Livorno è questo, nessuno potrà cambiare il sentimento dei livornesi di fronte alle tragedie umanitarie, tanto meno per cercare visibilità in campagna elettorale. A chi dà fastidio la solidarietà verso il popolo palestinese se ne faccia una ragione e si prenda le proprie responsabilità appoggiando uno sterminio di massa. Livorno merita altro”
Comunicato stampa a firma Livorno Popolare
“Guarducci candidato sindaco di centrodestra va anche lui a piangere dai genitori in Parlamento così come avevano fatto i leoni di Gioventù Nazionale per una iniziativa di una scuola su una ONG che salva vite in mare.
L’occasione questa volta è l’attacco, che sempre riesce bene alla destra, nei confronti dei lavoratori, stavolta quelli del Palcoscenico del Teatro Goldoni. I lavoratori livornesi, così come molti altri lavoratori dello spettacolo in questi giorni in molte città italiane, hanno esposto uno striscione al termine dell’opera Turandot, in solidarietà al popolo palestinese chiedendo di fermare la guerra e il genocidio che Israele sta attuando su una popolazione civile ormai allo strenuo delle forze e in fuga dalle città invase dall’esercito israeliano.
Lo slogan dello striscione, definito antisemita da Guarducci, recitava “Cessate il fuoco – stop al genocidio”.
Che un candidato sindaco chieda un’interrogazione Parlamentare per uno striscione che reclama, come recita l’articolo 11 della nostra Costituzione, di fermare una guerra, è paradossale e dimostra la totale impreparazione politica del soggetto in questione.
Questo continuo rivolgersi al Governo Meloni da parte degli esponenti di centrodestra, come se da Roma potessero arrivare ministri in doppiopetto a educare i livornesi e reprimere la loro libertà di espressione, puzza anche vagamente di fascismo.
Del resto da un candidato sindaco che non sa neanche quando è avvenuta la Liberazione del nostro paese dalla dittatura, non c’è da stupirsi che abbia una tale visione della “democrazia”. E invece di tacciare persone a caso di antisemitismo, guardi nella sua coalizione e troverà i nostalgici del fascismo che applicò le leggi razziali e le deportazioni degli ebrei nei campi di concentramento e di sterminio.
Pensare che si possano accettare 30 MILA morti civili dei quali 12 MILA bambini, è il frutto di una narrazione tossica che questo paese narra a reti unificate per giustificare il silenzio occidentale di fronte a questo vile atto barbaro che sta compiendo lo stato di Israele, che proprio in questi giorni medita anche l’attacco a Rafah dove sono sfollati gli ultimi palestinesi in fuga dalle altre città e dove ormai si muore di fame.
La stessa ONU tramite Philippe Lazzarini, commissario generale dell’UNRWA ha proprio oggi affermato che il numero dei bambini morti a Gaza è senza precedenti e sconcertante, e che a Gaza sono morti più bambini in sei mesi che in tutti i conflitti del mondo negli ultimi quattro anni.
Anche la Corte internazionale di giustizia dell’Aja pochi mesi fa ha accolto le richieste avanzate dal Sudafrica affinché vengano applicate misure immediate in prevenzione di un genocidio a Gaza, lasciando intendere che per la Corte, l’accusa di genocidio è plausibile.
Per quanto riguarda i casi dei bambini decapitati da Hamas, la notizia si è rivelata un falso che anche Israele non ha saputo confermare e anche il Los Angeles Times ha definito una bufala, così come gli stupri di massa.
Insomma caro Guarducci lasci stare le libere e insensate accuse di antisemitismo per uno striscione che chiede la pace e denuncia il genocidio in corso del popolo palestinese, e si preoccupi di scusarsi con i lavoratori del palco del Goldoni ai quali vogliamo mandare tutta la nostra solidarietà per il gesto di vicinanza a un popolo colpito da così tanta sofferenza a causa dell’esercito israeliano e al silenzio complice dell’occidente”
Comunicato stampa a firma Carlo Ghiozzi Capo Gruppo Lega Comune di Livorno
“Quanto accaduto al Teatro Goldoni al termine della Turandot non è ammissibile in uno spazio culturale pubblico di importante rilievo cittadino come questo. Esporre uno striscione da parte dei teatranti con la bandiera palestinese in un momento così delicato come quello che si sta vivendo ad Israele e nella striscia di Gaza non è minimamente tollerabile. Un atto grave e fuori luogo che fomenta quell’antisionismo moderno smisurato il quale ad oggi, per una serie di messaggi passati in modo del tutto parziale e fuori contesto, si sta trasformando nel nuovo antisemitismo. Imputare di genocidio coloro che stanno combattendo contro i terroristi di Hamas sono accuse pesanti che rischiano di innescare scontri a tutti livelli fino ad arrivare all’odio raziale anche nei confronti della comunità ebraica presente in grande numero in Italia ed a Livorno. E’ bene pertanto capire chi siano gli autori di questo gesto sconsiderato oltre che scellerato, ed i motivi per i quali chi gestisce il teatro comunale, non abbia fatto niente per evitare una simile manifestazione. Come Lega auspichiamo che i conflitti in Medio Oriente terminino al più presto con l’estirpazione definitiva del terrorismo da quelle terre; per l’increscioso accaduto non possiamo che chiedere all’amministrazione Salvetti ormai in uscita, di capire i motivi per i quali si è permesso l’esecuzione di questo gesto scellerato di fronte ad un pubblico che è rimasto totalmente basito e quali azioni si intenda intraprendere contro gli autori. La nostra solidarietà infine va a tutta la Comunità Ebraica livornese”
Comunicato stampa a firma Alessandro Guarducci candidato sindaco per la “Coalizione del Rinnovamento”
“Trovo grave e davvero fuori luogo quanto avvenuto nel più importante luogo di cultura di Livorno. Una pseudo-cultura, che a quanto pare, vuole politicizzare a senso unico. Una pseudo-cultura che si riempie la bocca con l’antifascismo, ma che ha uno strano modo di concepire la democrazia e la libertà. Una pseudo- cultura pacifista solo quando fa comodo. Ancora una volta a Livorno è emerso drammaticamente l’antisemitismo, diffuso a piene mani in questo periodo da una certa parte politica. Questa situazione fa davvero paura.
Solleciterò immediatamente i parlamentari di centrodestra di manifestare le necessarie interrogazioni presso le sedi istituzionali. Sono d’accordo sul cessate il fuoco, ma perché non è stata esposta anche la bandiera di Israele accanto allo striscione? I civili israeliani uccisi o in ostaggio, le donne violentate, i bambini trucidati non sono vittime da ricordare e da piangere? Io difenderò sempre i valori della libertà e della giustizia contro quelli dell’odio mascherato da pacifismo. Esprimo la mia piena solidarietà e vicinanza alla Comunità Ebraica di Livorno. Le domande: chi sono gli autori del gesto? E’ stato un “blitz” improvviso operato da persone esterne allo spettacolo, che in caso pone importanti interrogativi sulla gestione della sicurezza in un evento pubblico (oltre che politici), o qualcuno all’interno ha dato il permesso per esporre lo striscione?”